Alessandra Demichelis, le foto sui social sono troppo sexy. L’avvocato sospeso dall’Ordine

Scoppia la bufera dopo la sospensione di Alessandra Demichelis, l’avvocato noto per la sua partecipazione a Pechino Express dove già si fece notare per alcune dichiarazioni molto forti nei confronti dei poveri.

L’avvocato 34enne è stata sospesa dall’Ordine perché ha pubblicato foto troppo sexy sul suo profilo social di Instagram, ritenute poco idonee per chi svolge questo lavoro, e ha sfogato tutta la sua rabbia durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani.

La protesta di Alessandra Demichelis: “Una gogna mediatica nei miei confronti”

Cruciani difende la Demichelis dichiarando: “C’è una repulsione nei confronti del nudo femminile che è terribile” e lei ha commentato: “Mi dicono che è violazione del decoro professionale, ma quando ho aperto la pagina e mi è stato fatto il primo esposto non c’erano foto di questo tenore, erano naturali foto in costume”.

Lei però non si arrende e promette battaglia per annullare la sospensione: “L’Ordine dovrebbe tutelare la professione e non impedire una ragazza di 34 anni di esercitare la professione per alcune foto che non sono neanche di nudo, lascio solo spazio all’immaginazione”.

Sono diverse le foto contestate dall’Ordine: alcune dove lei si mostra con scollature piuttosto evidenti e altre in cui invece appare completamente senza veli, anche se le parti intime vengono maliziosamente coperte da oggetti vari.

Lei spiega che, alcune foto, le ha pubblicate semplicemente come provocazione dopo le tante lamentale che stavano arrivando sui suoi scatti ritenuti troppo hot: “Sono sincera, non avrei mai messo foto di questo tenore, forse ce ne saranno quattro o cinque, ma quella foto è una foto data dall’esasperazione a seguito di continui esposti da parte di colleghi per foto che non avevano assolutamente niente per poter essere criticata”.

La stessa Demichelis, parafrasando il famoso slogan “Pensati libera” di Chiara Ferragni a Sanremo, ha postato una foto in cui indossava la stola con la scritta “Sentiti sospesa”, con lato B in bella mostra come ulteriore provocazione.

L’avvocato ha poi concluso che questo clamore mediatico ha avuto un ritorno d’immagine negativo per la sua professione: “Con la pubblicità negativa che mi è stata fatto da gennaio a oggi, non ci ho rimesso ma sinceramente non ho guadagnato. C’è stata una gogna mediatica nei miei confronti”.