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Alimenti non tracciabili: controlli, multe e sequestri dai Nas in provincia di Latina

Controlli dei militari in provincia di Latina, esattamente a Priverno e Itri; proprio qui è stata sequestrata un’attività commerciale e multato il proprietario

Pubblicato il 20 Marzo, 2024

In una recente operazione condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Latina, con il supporto dei Carabinieri dell’Arma territoriale, sono state effettuate ispezioni mirate a contrastare le irregolarità nel settore alimentare nei comuni di Itri e Priverno. Queste operazioni hanno portato al sequestro di vari generi alimentari e bevande e alla sospensione di una attività commerciale, evidenziando la continua vigilanza delle autorità sulla sicurezza e sulla corretta gestione dei prodotti alimentari.

Sequestro di Alimenti senza Tracciabilità a Priverno

Durante un’ispezione presso un ristorante a Priverno, i Carabinieri del NAS hanno scoperto e sequestrato oltre 200 kg di alimenti, tra cui carne, verdure, formaggi, prodotti dolciari e pasta fresca, privi di adeguata tracciabilità. L’assenza di documentazione che ne garantisse la provenienza ha costituito una violazione significativa delle normative vigenti in materia di sicurezza alimentare, portando a una multa di 1.500 euro per la titolare del ristorante.

Sanzioni e Sequestri in un Ingrosso a Itri

Un’ulteriore operazione ha riguardato un esercizio di commercio all’ingrosso situato nel comune di Itri. Qui, i carabinieri hanno sanzionato il titolare con 2.000 euro e sequestrato amministrativamente una tonnellata e mezza tra alimenti e bevande. I prodotti, conservati in locali di stoccaggio non idonei e gestiti senza rispettare le procedure di autocontrollo richieste dalla legge, tra cui il rispetto del termine minimo di conservazione, hanno sollevato seri dubbi sulla loro sicurezza e qualità.

Sospensione di Attività per Vendita Non Autorizzata

Sempre nel comune di Itri, un’ispezione in un ingrosso di vendita di articoli casalinghi, detergenti e M.O.C.A. (materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti) ha rivelato la mancanza della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) necessaria per la commercializzazione di tali prodotti. A seguito della segnalazione da parte del NAS, è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività di commercializzazione non autorizzata, con una sanzione imposta al titolare dell’attività di 3.000 euro.

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