“La mattina ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Nel pomeriggio, alle 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome“, racconta il professore, mostrando anche le ferite causate dai colpi ricevuti.
“Mi chiedono se insegno nella scuola in questione e io dico loro che ho svolto solo un breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Erano in 5. Età fra 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue. Ho chiamato i carabinieri e fatto denuncia. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono i genitori”, conclude con amarezza.
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