ANCORA PROGETTI MILIARDARI BASTA SPECULAZIONI, LA POLITICA DEVE INVERTIRE LA ROTTA E AVERE CORAGGIO

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Per un futuro nel nostro territorio attivare subito tutte le possibilità per le fonti energetiche dal sole al vento al mare, questa è la strada da perseguire secondo noi di USB. Siamo una citta ibrida, industria e turistica, dove le due cose devono andare di pari passo.

Il progetto del rigassificatore sarebbe uno shoc per tutta la città, sia a livello di sicurezza ma sopratutto per il motore turistico. Con il rigassificatore non risolveremo la situazione, anzi peggioreremo la situazione già critica nella nostra città sul fattore ambientale, le bonifiche e lo smantellamento delle acciaierie non è mai iniziato, è tutto praticamente uguale al 2014 con l’aggiunta degli impianti a caldo fermi che stanno collassando su se stessi rilasciando polveri e liquidi.

Saremo sempre alle dipendenze di altri stati alla fine come ora, il costo per la realizzazione di questo progetto è sicuramente più altro per tanti aspetti, dalla sicurezza all’ambiente al turismo. Pensare di andare a prendere del gas liquido in vari stati del mondo tipo dagli USA Canada o dai paesi Arabi e portarlo con le navi a Piombino e poi successive trasformarlo e poi metterlo in rete avrà un prezzo sicuramente maggiore, perché una doppia trasformazione (gas liquido- liquido gas), più trasporto (via vai di navi continue con più inquinamento), più la lavorazione, con una forza lavoro aggiuntiva sul territorio che si conta su due mani impiegnando però un enorme spazio sul superficie marina come a terra.

È doverso pensare anche per Piombino una futuro industriale, e per avere una produzione di acciaio sia fusorio che a freddo ci sia bisogno di molta energia e quindi, abbiamo la possibilita di sfruttare le energie rinnovabili ad esempio l’idrogeno verde che sono il futuro energetico. Ora che si è presentata l’emergenza energetica causato dalla guerra tra Russia e Ucraina, è il momento di riprendere il progetto del gasdotto da Algeri a Piombino per rifornire l’Italia di gas. Se questo progetto era già stato avviato non ci sarebbero stati questi problemi, ma come sappiamo in Italia ci accorgiamo sempre dopo dell’importanza dei progetti.

Era l’anno 2011 e per la fine dell’anno, era tutto pronto per far  partire i lavori per la realizzazione del gasdotto Galsi, acronimo di ‘Gasdotto Algeria Sardegna Italia, lungo 1.350 chilometri, che doveva  portare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno dall’Algeria all’Italia passando attraverso la Sardegna, fino a Piombino. Galsi Spa era la societa’ creata nel 2003 per lo sviluppo del progetto, la realizzazione e la gestione di questa nuova infrastruttura energetica.

Al progetto collaborava anche Snam Rete Gas che siglò un accordo con Galsi secondo il quale per la fase di sviluppo, Galsi doveva gestire la fase di progettazione e di autorizzazione dell’intero progetto. Per la fase realizzativa Snam Rete Gas doveva costruire e gestire il tratto di rete nazionale del metanodotto dall’approdo in Sardegna fino a Piombino e Galsi tutta la parte internazionale, dall’Algeria sino all’approdo in Sardegna. 

BASTA CON LE CHIACCHERE, BASTA SPECULAZIONI FINANZIARIE E AMBIENTALI, le soluzioni ci sono se si vogliono, anche più convenienti economicamente e ambientalmente più sostenibile.

USB PIOMBINO.

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Barbara Noferi

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