Anonymus giunge in soccorso dell’Ucraina e dichiara guerra al nemico giurato, Vladimir Putin, che, così come specifica l’organizzazione di cyber attivisti, non rappresenta il popolo russo, vittima anch’essa delle decisioni del suo leader.
“Abbiamo mandato offline i siti governativi – rivela Anonymus – e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin. Stiamo lavorando per garantire al meglio la connessione online del popolo ucraino”.
Scorrendo le timeline dei profili riconducibili al collettivo, si trovano messaggi relativi ad altri successi che la cyber-guerra avrebbe prodotto: nella rete degli hacker sarebbero finite anche l’emittente russa RT e l’azienda produttrice di armi Tetraedr. Stesso trattamento sarebbe stato riservato ad un’azienda bielorussa, fornitore dell’esercito russo.
L’attacco, secondo analisti cyber, avrebbe fatto scattare le difese a disposizione di Mosca in caso di offensiva virtuale. : Il meccanismo di protezione, in questo caso, consente di rendere accessibile la risorsa – in questo caso il sito del ministero – in base alla posizione e al paese in cui si trova l’utente. Non si può escludere, quindi, che il sito del ministero della Difesa russo sia rimasto accessibile ad utenti all’interno dei confini nazionali.
”Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo”, è l’appello lanciato, infine, da Anonymus.
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