Anticorpi monoclonali: spengono il Coronavirus, se utilizzati precocemente. Come una fiammella, che non riesce più a bruciare, il male non ha più combustibile e risparmia l’organismo umano: è stato estinto sul nascere. La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha autorizzato l’uso dei due anticorpi monoclonali anti-Covid delle americane Eli Lilly e Regeneron, per l’impiego tempestivo in pazienti ad alto rischio. L’ex presidente Usa Trump è stato curato con Regeneron, mentre Eli Lilly è prodotto anche a Latina. L’agenzia europea Ema non ha ancora dato l’ok: è stato necessario un decreto d’urgenza. Tali anticorpi possono essere somministrati soltanto a pazienti infettati da poco, ad alto rischio di sviluppare forme gravi di malattia, per le quali si prevedono ospedalizzazione ed esiti mortali. Il personale medico porterà il farmaco a casa dei malati. Ma di che cosa si tratta? Parliamo di anticorpi prodotti in laboratorio, dal plasma di chi è guarito, che possono essere ottenuti in quantità notevoli. Creati partire da un unico clone (lo dice il nome), sono tutti uguali. Il virus usa una proteina per entrare nella cellula umana: la proteina Spike. L’anticorpo monoclonale si lega alla proteina, bloccando l’ingresso del virus ed impedendone la replicazione. Così l’organismo incomincia ad aggredire il virus e lo spazza via. La terapia ha una durata limitata, pari a qualche mese. Le dosi sono costose.
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