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Aranzulla

Aranzulla attacca Deliveroo: “Ma andate a quel paese!”

Pubblicato il 10 Marzo, 2023

“Hanno fatto pedalare una persona per consegnare una pizza immangiabile”.

Il blogger e divulgatore informatico Salvatore Aranzulla si sfoga su Facebook.

Voleva semplicemente mangiarsi una buona pizza, facendola portare su dal ristorante sotto casa, a Milano.

Ma l’app della compagnia di consegna di cibo Deliveroo gli ha giocato un brutto scherzo.

Non si sa come, l’ordine è andato a un ristorante che sta dall’altra parte del capoluogo lombardo. Un clic troppo in fretta. Quando Aranzulla se n’è reso conto era tardi: l’ordine era già partito.  

“Quando me ne accorgo, provo a sentire l’assistenza: sono disposto a pagare per l’ordine e la consegna, ma non a riceverlo perché non ha senso fare pedalare una persona dall’altra parte di Milano”,

racconta Aranzulla. E qui la doccia fredda: “Non è possibile”. E la chat con l’operatore viene chiusa bruscamente.

“Insomma, hanno fatto pedalare per mezza Milano una persona per consegnare una pizza che è immangiabile. Ma andatevene a quel paese!”, è la conclusione esasperata di Aranzulla. 

“L’ordine è stato consegnato al cliente in meno di mezz’ora, un tempo nella media della stragrande maggioranza degli ordini effettuati su Deliveroo”, è la replica della compagnia di consegna cibo.

Una vicenda simile aveva destato scalpore a gennaio a Bussolengo, in provincia di Verona: l’aveva segnalata l’ex consigliere regionale Andrea Bassi, che aveva effettuato l’ordine, scandalizzato perché un rider aveva dovuto pedalare per una cinquantina di chilometri, in pieno inverno, per consegnare degli hamburger. Il rider Filippo Bazerla aveva poi replicato: “Non mi sento sfruttato”.

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