Associazione A sinistra Piombino: “Quando la politica si traveste da civismo”

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Quando la politica si traveste da civismo, usa un trucco troppo leggero, che non resiste al passar del tempo. Il rimmel si scioglie e colora di nero le guance imbiancate da una cipria sbiadita che vola via al primo soffio di vento.

C’è poco da fare, chi ha creduto di consegnare la città ad una coalizione a trazione civica, dove i partiti contavano poco o nulla, si è ritrovato in mano alla peggior politica. Può essere questo il sintetico riassunto della ridicola vicenda che riguarda il giro di poltrone all’interno del Consiglio Comunale di Piombino. A rimetterci, ovviamente, sono quei cittadini che hanno ingenuamente portato voti ad una coalizione che era evidentemente costruita attorno ad un patto di opportunismo piuttosto che ad un progetto politico.

Ecco che questa politica, tolto il travestimento, si organizza per “comandare”. Questo è successo, questo sta accadendo. È una lotta interna, per il “potere”, per spostare i rapporti di forza nella maggioranza, mentre la città langue in un oblio di idee e soluzioni. Tutte manovre per impedire al principe ereditario di prevalere, tutta “roba” che fa inorridire, che fa capire quanto non ci sia interesse a far rinascere Piombino. È evidente che ci sono solo pochi, brutti, inconfessabili interessi di bottega.

É questa la politica “mordi e fuggi” specchio dei tempi, per niente innovativa, immagine di un degrado pervasivo a cui non bastano goffi travestimenti per celare la propria inconsistenza. Ci sarebbe da sorridere, se non fosse invece una questione terribilmente seria per i destini della nostra città, nel vedere questi grotteschi nuovi e instabili equilibri nei quali ben due assessori si ritrovano senza rappresentanza politica in Consiglio. Cose che in un paese normale indurrebbero chiunque a ritirarsi con dignità e decenza dal proprio scranno.

C’è da interrogarsi su cosa ci sia stato di autentico in quel bizzarro progetto, di chi, solo pochi anni fa, accoglieva a braccia aperte a Piombino Nichi Vendola ed oggi siede alla destra degli epigoni locali di Giorgia Meloni. Il trasformismo è davvero il male italico per eccellenza. Non conosce declino, resiste al passare del tempo e non risparmia proprio nessuno, neanche i moralizzatori.

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Barbara Noferi

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