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AstraZeneca, 29 milioni di dosi trovate ad Anagni: Ue minaccia il blocco dell’export

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Nas nell’impianto del Lazio. Secondo l’azienda le dosi sarebbero state «destinate al Belgio», mentre le consegne per l’Ue sono in forte ritardo. Ma andiamo con ordine. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha informato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha inviato un’ispezione, che si è tenuta tra sabato e domenica ad opera dei Carabinieri Nas. I lotti ispezionati sono risultati con destinazione Belgio. Tutti i lotti in uscita vengono controllati dai Nas. L’Ue chiede chiarimenti  sulle dosi prodotte di AstraZeneca in Europa. La richiesta di ispezione al sito di Anagni, in Italia, “è stata avviata dal commissario dell’Ue Breton” alla guida della Task force sui vaccini , “che ha sottolineato l’importanza della piena trasparenza sul numero di dosi che vengono prodotte nei siti europei di AstraZeneca. La Task force è in attesa di conferma sull’esatta provenienza dei lotti individuati ad Anagni. Confidiamo che AstraZeneca faccia il possibile per garantire che tutti i lotti disponibili siano spediti non appena il processo di controllo qualità sarà completato”. Lo spiegano fonti della Commissione europea. “Non speculiamo se le dosi” trovate ad Anagni “fossero o meno destinate all’Ue”. Ma se “l’azienda vuole esportare queste dosi fuori dall’Unione, dovrà presentare una richiesta di autorizzazione all’esportazione alle autorità italiane”, spiegano le stesse fonti. “Osserviamo una mancanza di trasparenza da parte di AstraZeneca su quante dosi hanno prodotto, dove e da chi. Dato che non stanno rispettando i loro impegni nell’ambito” dei contratti di pre acquisto con l’Ue, “riteniamo della massima importanza garantire la piena trasparenza. La quantità precisa di dosi dovrà essere confermata dalle autorità italiane”, aggiungono. 
Nello stabilimento della Catalent di Anagni ci sono 29 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca pronte per essere spedite nel Regno Unito e scoperte dalle autorità italiane in seguito ad un’indagine scattata su segnalazione della Commissione Europea. Lo scrive ‘La Stampa’ in un articolo da Bruxelles, nel quale si afferma che le “manovre di Astrazeneca sono state scoperte grazie alla visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix”, uno dei due impianti in Ue utilizzati dalla casa farmaceutica per produrre il farmaco. Quello stabilimento, sostiene La Stampa, è in grado di produrre 5-6 milioni di dosi al mese e ha iniziato la produzione a settembre scorso. Secondo fonti Ue parti di quelle dosi “è molto probabile che in una prima fase siano state spedite nel regno Unito”, ma il flusso si sarebbe interrotto il 1 febbraio, quando è entrato in vigore il regolamento Ue per il controllo dell’export. Non avendo avuto risposte dall’azienda su che fine avessero fatto le dosi, il commissario francese ha segnalato la vicenda alle autorità italiane che hanno avviato un’ispezione alla Catalent, dove viene infialato il farmaco. “Il primo rapporto spedito a Bruxelles – scrive il quotidiano – dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino. Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte sono state prodotte da Halix, ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei paesi dell’Unione europea”, nonostante i ritardi nelle consegne concordate con Bruxelles.

AstraZeneca risponde: “Al momento non sono previste esportazioni oltre ai paesi Covax”

“Al momento non sono previste esportazioni oltre ai paesi Covax. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale“. Lo comunica AstraZeneca in merito alle dosi di vaccino Covid presenti ad Anagni. L’Ue, rileva l’azienda, “sostiene pienamente la fornitura di paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento Covax”. Ci sono nello stabilimento di Anagni “altri 16 milioni di dosi di vaccino in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all’ Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai paesi dell’UE durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile, poiché le dosi sono state approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità”. Lo afferma l’azienda, precisando di voler “chiarire alcune dichiarazioni inesatte relative alle dosi di vaccino nello stabilimento di Anagni“.  AstraZeneca sottolinea che “non è corretto descrivere questa come una scorta”. E ancora: “Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare le dosi di vaccino devono attendere l’autorizzazione del controllo di qualità dopo il riempimento delle fiale”. (fonte: Ansa)

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Redazione Nazionale

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