Pride, la star del concerto Lgbt sbotta: “Non voglio essere qui, caz..” e lancia il microfono (VIDEO)

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Prima lancia il microfono al pubblico. Poi, prima di abbandonare definitivamente il palco, un vaffa eloquentissimo con il dito medio di entrambi le mani alla folla delusa che la fischia. Il video registrato da chi ha assistito alla clamorosa vicenda documenta tutto alla perfezione…

Protagonista del caso scoppiato al Miami Pride e che in poco tempo sta diventando virale è Azealia Banks.

La cantante, anche se la sua rabbia non sembra essere verso i fan, se la è presa comunque con loro durante l’esibizione.

Azealia era sul palco per il concerto del Wynwood Pride. La controversa rapper, che si è esibita a seno del tutto scoperto, ha iniziato a inveire contro gli organizzatori del concerto che avevano criticato la sua scelta dell’orario in cui esibirsi (le 3 del mattino a Miami), visto che era l’headliner.

Azealia ha detto sfacciatamente alla folla: “Non sono davvero felice di essere qui”. Ha divagato sul motivo e ha detto che il pubblico non aveva alcuna colpa, ma che voleva lasciare ugualmente palco. “Ci sto provando a continuare, ma è difficile”, ha urlato.

La situazione è definitivamente degenerata quando gli organizzatori ne hanno avuto abbastanza del comportamento della cantante, soprattutto dopo che ha ribadito la sua frustrazione affermando con tono esasperato “Non voglio proprio essere qui, cazzo”. Così le è stato spento il microfono. Quello che, ancor più infastidita dalla reazione nei suoi confronti, ha lanciato al pubblico.

Azealia aveva cantato solo 4 canzoni e la folla non ha accettato di avere atteso inutilmente in un orario tutt’altro che comodo l’esibizione e quando ci si è resi conto che la rapper aveva deciso di troncare il concerto, via alle bordate di fischi e insulti.

Azealia Banks

Il fatto che fosse l’headliner dell’evento era già stata considerata una scelta singolare alla vigilia, visto che Azealia era già stata stata presa di mira, a ragione, dalla comunità Lgbt in passato, dopo la rapper ha definito i pazienti affetti da Hiv dipendenti dal sesso e ha offeso con un epiteto omofobo un’assistente di volo.

Sono numerosi, comunque, i fan gay che hanno perdonato quegli scivoloni. Almeno fino a oggi. Digeriranno anche questo?

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Alessandro Sofia

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