Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo diffuso dall’ agenzia Tass.
Nel polo industriale è stato attuato un cessate il fuoco ed è stato aperto un corridoio umanitario.
In seguito i militari feriti verranno portati in una struttura medica a Novoazovsl, nella Repubblica Popolare di Donetsk per ricevere le cure necessarie, e saranno fatti prigionieri dell’esercito russo.
Il Cremlino, quindi, ha smentito lo scetticismo del consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Vadym Denysenko. citato da Ukrinform: “Qui è tutto chiaro su Azovstal. Sfortunatamente, l’unico compito delle truppe russe è quello di catturare l’acciaieria. Non ci sono altre modalità nonostante tutti gli sforzi, del presidente Zelensky, di tutta la nostra diplomazia e dei parenti di coloro che sono attualmente dentro l’impianto siderurgico, purtroppo questa è una decisione personale di Putin”.
Poche ore prima dell’annuncio del Cremlino, il comandante di un’unità delle forze interne dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Alexander Khodakovsky, aveva annunciato le prime rese dei soldati asserragliati nell’acciaieria con “dieci militari che portavano bandiere bianche sono usciti da un tunnel”. Una circostanza però smentita dal consigliere del sindaco di Mariiupol, Petro Andryushchenko, che aveva bollato invece ribadito come i bombardamenti russi fossero diventati più intensi sull’impianto.
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