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Il rapper Baby Gang attacca le forze dell’ordine a causa dell’esclusione dal Nameless

Il rapper di origini marocchine Baby Gang sfoga su Instagram la propria rabbia per essere stato escluso dal Nameless Music Festival.

Pubblicato il 7 Giugno, 2022

Baby Gang, rapper di origini marocchine, è stato escluso dal Nameless Music Festival, in programma a Lecco, e ha sfogato tutta la propria rabbia sui social.

Una nuova mazzata

Un’ulteriore mazzata che per Baby Gang arriva dopo i concerti annullati a Milano, il Daspo dalla città e la sua reclusione nel carcere di San Vittore, dove ha girato il videoclip di un suo brano. Su Instagram è stata pubblicata una storia con una vera e propria richiesta d’aiuto dopo l’esclusione dal festival in programma nella città in cui vive. Nel messaggio viene reso noto il suo stato d’animo del momento a causa soprattutto dell’impossibilità di presentarsi ai festival e alle serate per motivi di ordine pubblico.

Il dispiacere per non potersi esibire a Lecco

Non manca il riferimento al suo desiderio di salire sul palco a causa dei suoi problemi giudiziari. L’accesso è stato impedito oltre che a Baby Gang anche a Rondodasosa e il pubblico chiaramente non l’ha presa bene. Nella storia c’è scritto: “Il Nameless era una data molto importante per me, visto che sono 6 anni che sogno di salire sopra quel palco e di far vedere in zona mia che qualcuno di loro c’è la fatta”.

Le minacce nei confronti delle forze dell’ordine

A ciò però si è aggiunta una vera e propria minaccia alle forze dell’ordine, ritenuti colpevoli di questa situazione: Quando ne ho avuto la possibilità, gli agenti di polizia hanno impedito tutto questo, senza un senso. Continuo a fare finta di niente ma non so per quanto posso reggere sta cosa“. Una minaccia che si aggiunge a quella pubblicata tempo fa e facente riferimento alle rapine che avrebbe continuato a fare sono se gli avessero impedito di fare musica davanti a tutti. Nella giornata di ieri inoltre al ritorno da Casablanca si è accorto anche di un maxi sequestro effettuato nei suoi confronti: “Aggiungo pure che ieri tornato da Casablanca mi è arrivato un mandato di perquisizione e di sequestro di tutti gli apparecchi elettronici, tra qui il mio telefono e il mio Instagram, cosa che non ho mai sentito in 20 anni di tarantelle. E fidatevi che racconto solo il 5% di quello che mi fanno ma fa niente: sappiate che se un giorno darò di matto e impazzirò, saprete le motivazioni”.

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