Pubblicato il 5 Agosto 2020
C’è anche un militare italiano fra le migliaia di feriti registrati a Beirut dopo la violenta esplosione che ha devastato ieri la città. Si tratta di Roberto Caldarulo, barese, caporal maggiore dell’Esercito nel battaglione Gestione Transiti di Bari. Secondo gli ultimi aggiornamenti, Caldarulo sarebbe stato ferito lievemente al braccio destro, ma si trova in buone condizioni generali.
Le prime ricostruzioni
Il militare è rimasto coinvolto ieri nella violentissima esplosione che ha devastato la capitale del Libano, causando 135 morti e quattromila feriti secondo le ultime stime, ancora non definitive. Trecentomila persone sarebbero inoltre rimaste senza casa. Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione, di potenza tale da essere udita fino a Cipro, a distanza di 200 chilometri, sarebbe stata originata da un incendio in un deposito nel porto di Beirut, all’interno del quale erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave.
Il presidente Aoun: inaccettabile
Uno stoccaggio che lo stesso presidente del Libano ha definito in un tweet “inaccettabile”. Dopo una riunione d’emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda, Michel Aoun ha poi comunicato l’avvio di un’inchiesta per l’accertamento delle cause dell’esplosione. Dal suo canto, il premier Hassan Diab ha lanciato un appello ai paesi “amici”: “Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde”, ha detto Diab.
L’aiuto di Israele
All’appello ha immediatamente risposto Israele, che ha offerto al governo libanese “aiuti umanitari e medici e immediata assistenza di emergenza” attraverso il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi e il ministro della difesa Benny Gantz. Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha intanto espresso la sua solidarietà: Israele, ha scritto, condivide “il dolore del popolo libanese e offre sinceramente il suo aiuto un questo momento difficile”.
Solidarietà dall’Italia
Anche l’Italia farà la sua parte, parola del premier Conte: “Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali”, scriveva ieri il Presidente del Consiglio su Twitter.
I militari Usa: sembra un attentato
Intanto, dagli Stati Uniti, Donald Trump spariglia le carte delle prime ricostruzioni. Dirigenti militari Usa pensano che l’esplosione a Beirut sia stata un attacco, una bomba di qualche tipo, dice il presidente Usa. “Ho incontrato i nostri generali e sembra che non sia un incidente industriale. Sembra, secondo loro, che sia un attentato, una bomba di qualche tipo”, ha spiegato Trump, garantendo sostegno al Libano.
Le autorità: chi può lasci il paese
Intanto le autorità libanesi invitano la popolazione a non uscire di casa e a tenere le finestre ben chiuse. Chi ne ha la possibilità, dicono, lasci il paese.