Pubblicato il 30 Settembre 2024
Nonostante gli sforzi della diplomazia mondiale per contenere la guerra in Medio Oriente, sta succedendo quello che tutti temevano: l’escalation del conflitto. Israele, dopo l’uccisione del numero uno di Hezbollah Hassan Nasrallah in un raid, sta continuando a colpire duramente il Libano. La situazione ha però spazientito anche Biden che, nonostante i tanti tentativi di mediazione, non è riuscito a frenare l’espansione del conflitto e ha annunciato che presto parlerà con Benjamin Netanyahu.
Lloyd Austin, segretario della Difesa USA, teme che l’Iran e i suoi alleati possano sfruttare la situazione per espandere il conflitto attaccando il personale o gli interessi americani nella regione. In tal caso, ha detto Austin, “gli Stati Uniti prenderanno tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo”, il che tradotto significa coinvolgimento diretto nella guerra degli Stati Uniti contro l’Iran e i suoi partner.
Netanyahu non molla: “Saranno giorni difficili”
Netanyahu sembra però intenzionato a non mollare la presa, anzi, in una conferenza stampa ha detto di essere in una guerra difficile dai costi alti e che “giorni difficili sono ancora in arrivo”. Intanto proseguono i raid su Libano per colpire le basi di Hezbollah, tant’è che Tajani ha invitato gli italiani presenti nel paese ad andarsene via subito. Le Idf hanno fatto sapere che gli aerei di combattimento dell’Aeronautica israeliana hanno bombardato diverse zone, dove sarebbero nascosti presunti depositi di armi e altre strutture usate da Hezbollah.
I raid di Israele non si sono fermati al Libano e infatti, come riferito da due funzionari israeliani citati da Axios, l’Aeronautica israeliana si è spinta fino allo Yemen dove ha colpito il porto di Hodeidah. Come riferito dall’emittente al-Hadath, una fonte della sicurezza ha dichiarato che Israele ha attaccato un centrale elettrica della città per rispondere agli attacchi missilistici degli Houthi, oltre agli attacchi contro l’aeroporto internazionale di Hodeidah e due serbatoi di carburante.
Secondo quanto riferito dall’emittente al-Masirag, il ministero della Sanità dello Yemen ha comunicato che il bilancio dell’attacco israeliano è di 4 morti e 33 feriti. Un bombardamento che equivale ad un avvertimento, che rimbomba nelle parole minacciose di Yoav Gallant, ministro israeliano della Difesa, che su X ha scritto: “Il messaggio è chiaro, per noi, nessun posto è troppo lontano”.
Scelto il nuovo capo di Hezbollah
Hezbollah intanto si sta già riorganizzando dopo la morte di Nasrallah, che sarebbe soffocato all’interno del bunker dove era nascosto. Al suo posto come segretario generale del movimento libanese sarebbe stato scelto Hashem Safieddine, 59 anni, cugino del leader ormai deceduto e considerato a lungo il suo braccio destro e quindi ben addentrato nelle strategie e nelle politiche del partito. I funerali di Nasrallah erano previsti oggi 30 settembre a Beirut, ma per il momento sono stati rimandati.