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Bologna, puntine sul percorso dei dieci colli. I ciclisti: “Tristezza”

Pubblicato il 3 Maggio, 2023

Una bruttissima sorpresa per i ciclisti che si sono concessi una pedalata tra le strade del Granfondo Dieci Colli, in Val di Zena. La gara amatoriale è stata rovinata da qualche incivile che ha ben pensato di disseminare la strada di chiodi, rovinando la corsa ma soprattutto mettendo a repentaglio l’incolumità dei ciclisti.

La denuncia di Davide Cassani: “Puntine sulla strada, che tristezza”

Il triste e sconcertante episodio è stato raccontato da Davide Cassani, ex commissario tecnico della nazionale italiana maschile di ciclismo, che ha scritto un post sul suo profilo Instagram con tanto di video in cui documenta l’accaduto: “Sulla salita di Quinzano vedo Simone Velasco fermo sul ciglio della strada. Foratura. Dopo qualche minuto mi passa a doppia velocità ma in cima lo ritrovo fermo a causa di una seconda gomma bucata. E come lui tanti altri partecipanti”.

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Come rivela lo stesso Cassani, episodi del genere sono accaduti già altre volte in passato: “È la seconda volta che in Val di Zena vengono gettare le puntine e l’autore di questo gesto, forse non sa che così facendo ha messo a repentaglio l’incolumità di centinaia di persone. Che tristezza…”.

Intanto c’è grande preoccupazione per domenica prossima, il 7 maggio, quando si correrà ancora in Val di Zena per la prima delle Quattro Domeniche ciclabili nella città bolognese tra la pianura e gli Appennini.

La rabbia di Simona Larghetti

Nessuno si è fatta male, ma l’episodio ha suscitato grande rabbia e frustrazione nel mondo dei ciclismo. Anche Simona Larghetti, consigliera metropolitana con deleghe alla Mobilità ciclistica e alla Sicurezza stradale, ha voluto lanciare un messaggio a chi ha compiuto questo gesto così sconsiderato: “La strada è di tutte le persone, il codice della strada la descrive come il luogo della circolazione dei veicoli, delle persone e degli animali. Gli intolleranti farebbero bene a ripassare le regole e ricordarsi che anche le biciclette sono veicoli omologati e normati dal codice della strada e hanno diritto ad usarla nel rispetto di tutti”.

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La consigliera invita tutti ad adottare un atteggiamento più tollerante verso qualsiasi utente della strada: “Dietro questi gravi episodi criminali serpeggia l’idea che alcuni veicoli abbiano meno diritto di altri a usare la strada: certamente la convivenza tra mezzi diversi può essere faticosa ma bisogna affermare senza indugi che non ci sono diritti di esclusiva sulle strade da parte di alcun utente. Sui social si leggono già commenti sconcertanti e disumani che trasudano odio e intolleranza verso chi usa la bici. Questa mentalità va cambiata, minacce e sabotaggi qualificano chi li fa: criminali e vigliacchi”.

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