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Bufera social Lecce: Mancosu chiede scusa, Tachtsidis in bilico. E i tifosi chiedono rispetto

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Si è scatenata una vera e propria bufera social in casa Lecce nelle ultime ore. La situazione ora è in parte rientrata grazie ad una conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio che ha fatto un poi chiarezza sull’episodio, ma andiamo con ordine. La bufera social ha avuto origine dai profili Instagram di due calciatori del Lecce che sono subito finiti sotto le luci di tutti i riflettori, a causa di alcuni messaggi senza destinatario lanciati da Marco Mancosu e da Panagiotis Tachtsidis. Mancosu ha messo un post raffigurante a caratteri cubitali la parola “RISPETTO”, rispetto richiesto da parte di chi non era chiaro. Anche e soprattutto perché sotto il post del centrocampista sardo non sono mancati commenti da parte di compagni, ed ex compagni tra le fila del Lecce, su tutti Vigorito, commentando con la frase “il mio capitano”, Petriccione e proprio Tachtsidis. Il greco, invece, aveva rimosso dal suo profilo Instagram tutte le foto che lo ritraevano con la casacca giallorossa, compresa quella dell’ultima uscita ad Ascoli, e ha tolto il follow alla pagina ufficiale dell’Unione Sportiva Lecce. La bufera social che si era alimentata, come detto, almeno per quanto riguarda Marco Mancosu è rientrata grazie alla conferenza stampa, che si è tenuta nel pomeriggio, a cui erano presenti lo stesso Capitano giallorosso, il Presidente Saverio Sticchi Damiani e il ds Pantaleo Corvino. Resta ancora in bilico, invece, la situazione legata al centrocampista greco di cui, molto probabilmente, ne sapremo di più nelle prossime ore.

Proprio Mancosu ha tenuto a precisare e a chiarire subito il suo attaccamento alla maglia e ha minimizzato la bufera social: “Sono contentissimo di aver risolto con la dirigenza una situazione che mi dava qualche pensiero. Sono qui da quattro anni, sono il capitano, e oggi sono più convinto che mai di voler finire qui la mia carriera. Con questa terra ho un rapporto viscerale, una vera e propria storia d’amore con i suoi alti e bassi. Ma quando c’è dialogo proficuo tra le parti la situazione non può che risolversi. Il mercato porta sempre incertezze e timori che possono cambiare la vita: ho avuto un po’ di sofferenza, ma sono stra-felice di essere rimasto qua e posso scriverlo col sangue

Ha preso poi la parola il Presidente Saverio Sticchi Damiani che ha spiegato nel dettaglio l’evolversi della situazione e della bufera social che si era creata: “Dopo gli episodi social di ieri abbiamo voluto subito indire questa conferenza per stroncare subito voci che rischiarano di compromettere la serenità dell’ambiente. Stamattina con il DS e l’allenatore abbiamo incontrato il nostro capitano che, ribadisco, ha sposato pienamente il nostro progetto. Parliamo di un giocatore di assoluto valore e il suo messaggio, anche se non arrivato sui canali adeguati, ci ha portato comunque a chiarirci su alcuni aspetti per poi ritrovarci tutti perfettamente allineati”.

Bufera social, il disappunto di alcuni tifosi

Prima della conferenza di questo pomeriggio e, subito dopo la bufera social che si era creata ieri, alcuni tifosi hanno voluto esprimere tutto il loro disappunto nei confronti di quanto si stava e si era creato. Una delegazione di tifosi, amanti del Lecce in maniera viscerale, infatti, questa mattina hanno chiesto e preteso rispetto per il Lecce, per la maglia, per i suoi colori e per la sua storia. Un rispetto ed un amore che deve esserci al di là di tutto, deve essere al di sopra di qualsiasi ragione economica o di guadagno. La bufera social non è andata proprio giù a questo gruppetto di tifosi, tanto da appendere uno striscione vicino al “Via del Mare” con una scritta inequivocabile: “Rispetto per la maglia e per la società”. Parole chiare, parole forti che non hanno bisogno di interpretazioni.

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Carmelo Dimitri

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