CA’ FONCELLO, AL VIA IL PROGRAMMA ERAS

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L’Ulss 2 ha aderito al Programma ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) per la patologia epato-biliare. Si tratta di un innovativo sistema di gestione perioperatoria del paziente che, grazie all’applicazione di concetti anestesiologici e chirurgici innovativi, consente di velocizzare la ripresa del paziente dopo l’intervento. Ad applicare il progetto, noto anche come Fast Track surgery, sarà la Chirurgia 4 dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, diretta dal prof. Giacomo Zanus.

“Con il progetto ERAS – spiega il prof. Zanus – vogliamo guardare al futuro della chirurgia. Vogliamo introdurre una gestione che consenta al paziente di riprendere rapidamente le sue funzioni dopo un intervento chirurgico, recuperare precocemente la mobilità e l’alimentazione restituendolo così più rapidamente alla vita attiva in condizioni di sicurezza. Questo comporta un differente approccio con una gestione anestesiologica mirata, l’utilizzo di tecniche chirurgiche mini-invasive all’avanguardia e una riabilitazione post-operatoria precoce: fondamentali, in questo approccio innovativo, risultano anche la collaborazione dei medici di Medicina Generale, dell’assistenza infermieristica domiciliare e dei nuclei familiari. Il recupero protetto (anche attraverso il monitoraggio telefonico) della dimensione domiciliare rientra in uno degli obiettivi principali del nostro progetto assistenziale: l’umanizzazione delle cure. In 4 Chirurgia, così come nell’Ospedale Ca Foncello di Treviso nella sua globalità, la tecnologia di cui disponiamo, le competenze anestesiologiche, chirurgiche, fisiatriche e infermieristiche ci consentono di partire già fin da ora con questo ambizioso progetto con il pensiero rivolto alla Cittadella della Salute gioiello nascente della nostra sanità”.

“Nei Paesi del Nord Europa l’applicazione del Programma ERAS è una pratica diffusa e consolidata da tempo – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Nell’Ulss 2 il Programma, già applicato in alcune delle nostre realtà chirurgiche viene ora esteso, per la prima volta, anche ai pazienti sottoposti a intervento per gravi patologie epatobiliari. Per quest’ulteriore passo avanti nell’applicazione di protocolli che pongono il paziente al centro del percorso ospedaliero, e contribuiscono ai percorsi di umanizzazione, il mio ringraziamento va sia all’équipe del prof. Zanus sia al Servizio Qualità che, con la IV Chirurgia, ha seguito il progetto. L’applicazione sarà sperimentale, per la durata di un anno: successivamente sarà esteso ad altre Unità Operative aziendali coinvolte nella chirurgia epatica”.

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Katiuscia Laneri

Redattore Day Roma, Day Treviso e Day Venezia

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