Calcio: Processo plusvalenze, prosciolti club e dirigenti

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Tutti prosciolti i dirigenti e le società finite a giudizio al Tribunale nazionale federale per il caso delle plusvalenze. “Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili – si legge in un comunicato della Figc -. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni”. La decisione del Tribunale federale, di fatto, smonta l’intera indagine, che si conclude con un nulla di fatto.

Ad attendere la sentenza erano in tutto 59 dirigenti e undici società. Cinque club di Serie A: Empoli, Genoa, Juventus, Napoli e Sampdoria. A loro si aggiungono Pisa e Parma (B), Pescara e Pro Vercelli (Lega Pro), oltre a due società non più affiliate e non più esistenti: Novara e Chievo.

JUVENTUS Nessun commento, da parte della Juventus, alla decisione del Tribunale nazionale federale di prosciogliere dirigenti e societa’ a giudizio per il caso plusvalenze. In attesa delle motivazioni, dagli ambienti bianconeri filtra pero’ soddisfazione per la conclusione della vicenda, nella quale il club e’ stato assistito dagli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa.

NAPOLI “Con questo sistema regolamentare non e’ possibile interferire con le negoziazioni effettuate dai club in materia di calciomercato. La sentenza di oggi conferma ancora una volta come le societa’ siano libere di attribuire ai calciatori il valore di mercato ritenuto gia’ congruo. Una decisione in senso diverso oggi avrebbe ucciso il calciomercato, messo al bando le capacita’ di presidenti, direttori sportivi e operatori di mercato che per fortuna rimangono liberi di investire e anche scommettere su calciatori che non hanno un valore apprezzabile al momento della trattativa”. Cosi’ il legale del Napoli, Mattia Grassani, commenta la sentenza del Tribunale Figc che ha prosciolto tutti i soggetti deferiti e le societa’ nel processo sulle plusvalenze fittizie. “Parlando del Napoli e di Osimhen, affermare come ha tentato la procura federale che al momento del passaggio del giocatore dal Lille al Napoli il prezzo reale dell’attaccante fosse di 20 milioni inferiore a quello attribuito dalle parti in modelli federali ha rappresentato un azzardo – evidenzia Grassani -. Il giocatore non solo valeva interamente il prezzo pagato dal club azzurro ma addirittura se il Napoli non fosse stato tempestivo e concreto nella trattativa il valore di Osimhen poteva aumentare almeno fino a 80 milioni”.

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Dante Sebastio

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