Campagna anti Covid. Polemiche sullo slogan scelto dal Comune di Martano

In questi mesi sono stati lanciati diversi slogan come campagna anti Covid in giro per il Mondo. Molte sono partite sui social da singole iniziative di privati cittadini, altri sono state lanciate dai vari media generalisti e non, altre ancora facevano parte di vere e proprie iniziative per sensibilizzare i cittadini ad assumere comportamenti responsabili. Non sono mancate, ovviamente, le campagne anti Covid che sono state lanciate direttamente dalle varie istituzioni. A seguire quest’onda è stato uno dei Comuni salentini più colpiti dall’emergenza Covid nelle ultime settimane. Si tratta di Martano che è uno dei comuni della provincia di Lecce che, attualmente, conta tra le incidenze maggiori al contagio. Stando all’ultimo riporti della Asl, infatti, nel comune ci sarebbero ben 54 casi di Coronavirus che portano il rapporto tra attuali positivi ogni 1.000 abitanti a quota 6. In totale, dall’inizio della pandemia, a Martano sono stati accertati 77 casi e il dato, purtroppo, è destinato a salire.

Campagna anti Covid Martano, il contenuto

Una campagna anti Covid, quindi, è un’iniziativa sempre apprezzabile e che può aiutare nella lotta contro il Coronavirus. Tutto bene, se non fosse che a volte i toni possono essere fraintesi o creare qualche polemica. Ed è proprio questo quello che sta succedendo a Martano. Nell’originale trovata del Comune salentino, la campagna anti Covid, ripresa anche dal proprio profilo Facebook, recita così: “Capirei se ci chiedessero di mettere una pigna nel culo, ma è semplicemente una mascherina davanti a naso e bocca. Non passare per stupido”. Un altro manifesto virtuale dedicato ai negazionisti recita: “Chi inventerà la mascherina che silenzia le chiacchiere e filtra le stupidaggini sarà un grande benefattore per l’umanità”. Messaggi forti e che non ammettono repliche, quindi, usati in una campagna anti Covid che il Sindaco di Martano, Fabio Tarantino ha deciso di utilizzare per esortare i suoi cittadini ad assumere atteggiamenti responsabili dopo i tanti appelli istituzionali.