I carabinieri aiutano la Spagna a ritrovare un reperto rubato nel ’62

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È servito un triangolo tra investigatori di tre Paesi, ovvero Spagna, Italia e Usa. Ma ne è valsa la pena.

Perché è stato ritrovato un piccolo altare romano, rubato nel 1962 dal Museo Archeologico di Tarragona e poi finito tra le mani di un privato negli Stati Uniti.

Oggi è stato restituito al luogo di custodia originale.

Un lieto fine arrivato a sette anni dalla segnalazione che aveva fatto avviare le indagini dei carabinieri.

Era stata proprio l’Arma a ravvisare la presenza dell’altare, di marmo bianco e 12 centimetri di altezza, nel catalogo delle opere vendute da una casa d’aste americana.

Grazie a successivi accertamenti della Polizia Nazionale spagnola e dell’agenzia statunitense Ice, è venuto alla luce che il reperto era prima stato incorporato in una collezione britannica, poi venduto da una casa d’aste del Regno Unito a una degli Usa. Infine, il pezzo è stato venduto a un privato cittadino, che ha deciso di restituirlo volontariamente, si spiega una nota ufficiale.

L’altare è stato riconsegnato al museo di Tarragona con una cerimonia ufficiale, a cui hanno partecipato la console a Barcellona Alessandra Di Pippo, il subdelegato del Governo spagnolo a Tarragona Joan Sabaté Borràs, la direttrice del Museo Archeologico Mònica Borrell, il capo della Brigata del Patrimonio Storico della Polizia Nazionale spagnola, Montserrat de Pedro Esteban, il tenente colonnello Luigi Spadaro e il brigadiere capo Fabio Di Prospero.

Questo evento avviene dopo che, la scorsa settimana, la Spagna ha restituito all’Italia un quadro e una scultura in legno dei secoli XVI-XVII rubati rispettivamente a Bologna e a Lecce e rinvenuti nel Paese iberico. 

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Redazione Nazionale

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