Ora è ricoverata al Policlinico San Marco di Catania.
La Caravella portoghese è erroneamente scambiata per una medusa, in realtà è un sifonoforo: non si tratta di un singolo organismo pluricellulare, ma dell’aggregazione di individui specializzati di quattro tipi diversi, chiamati zooidi, collegati e fisiologicamente integrati tra loro.
I suoi tentacoli sono capaci di punture molto dolorose che lacerano anche la carne, e possono trasmettere dieci i tipi di veleno, di cui sono colme le nematocisti nei tentacoli della Caravella portoghese, e ciascun tipo di veleno è caratterizzato da un suo colore (per alcuni non sono ancora conosciuti rimedi).
Inoltre la lunghezza dei suoi tentacoli, che restano velenori anche dopo che si sono staccati, può variare dai 10 ai 50 metri rendendoli difficili da individuare e quindi pericolosi per i bagnanti.
Esemplari sono stati già avvistati in Sicilia, in Sardegna, nello Stretto di Messina e nel mar Ligure.
Nel 2010 ci fu anche un caso mortale: morì una donna in Sardegna, la 69enne Maria Furcas, punta nel litorale di Porto Tramatzu, nel comune di Villaputzu.
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