8 persone su un tetto. Non volevano scendere, poi in tarda mattinata è arrivato a Sollicciano il presidente del tribunale di sorveglianza Marcello Bortolato, che li ha convinti. Questi ha negoziato con i reclusi, che intorno all’ora di pranzo sono scesi dal tetto. Alla protesta hanno aderito altri detenuti del reparto giudiziario, rimasti nelle loro celle. Ma andiamo con ordine.
Ore 9 e 42: protesta in corso nel carcere fiorentino, dove ieri sera otto detenuti, ristretti nella 12ma sezione, hanno incendiato i materassi delle loro celle, poi hanno divelto le inferriate delle finestre del locale docce riuscendo ad arrampicarsi sul tetto del penitenziario, dove si trovano tutt’ora. Lo rendono noto i sindacati di polizia penitenziaria con il vice segretario generale Osapp Giuseppe Proietti Consalvi e il segretario generale della Uilpa Gennarino De Fazio. I motivi della protesta, spiega De Fazio in una nota, “sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti alla magistratura di sorveglianza“. E ancora: “gli otto detenuti sono ancora sul tetto, sorvegliati a distanza dalla polizia penitenziaria, che cerca di negoziarne il rientro”. De Fazio sottolinea che “dopo i drammatici video di Santa Maria Capua Vetere il clima nelle nostre carceri è ancora più incandescente” e ricorda che il carcere di Sollicciano è “da mesi senza né direttore né comandante della polizia penitenziaria titolari e con ben 650 detenuti presenti, di cui 451 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare inferiore a 490 posti”. Per Proietti Consalvi è “l’ennesimo segnale di sfascio del sistema penitenziario Italiano che, a fronte di belle parole da parte della politica, ha bisogno di un vero cambiamento di marcia, grazie a riforme strutturali”. (fonte: Ansa)
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