Caso rifiuti: “Pugno allo stomaco dei catanesi onesti”

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“Questa nuova crisi dell’emergenza rifiuti nell’area metropolitana di Catania è un pugno allo stomaco dei cittadini onesti e corretti che pagano la Tari e partecipano quotidianamente alla raccolta differenziata, per contribuire a raggiungere percentuali soddisfacenti nei comuni di appartenenza. Cittadini che, oltre al grave danno a livello igienico sanitario e di decoro, non meritano di certo lo scambio di accuse tra parti politiche, dato che le responsabilità degli ultimi venti anni almeno hanno attraversato ogni colore politico e svariate compagini amministrative”.

E’ il duro commento della Ugl di Catania sulla situazione di forte disagio che si sta vivendo sempre di più nella quasi totalità dei centri della ex provincia catanese, a causa dell’ormai ridotta capacità di abbancamento della frazione indifferenziata nella discarica privata di Contrata Grotte a Lentini.

“Quando comprenderemo che questo, in Sicilia, è il primo dei settori che va riformato con urgenza e profondamente sarà purtroppo molto tardi – dice il segretario territoriale Giovanni Musumeci. La svolta obbligata che nel 2018 la Regione siciliana ha operato stabilendo una soglia minima per la raccolta di rifiuti differenziati da conseguire, non ha sortito gli effetti a lungo termine sperati considerato che, ancora oggi, i comuni virtuosi si contano sulle dita di una mano. Diversi centri si sono adeguati prontamente, anche se da tempo non vanno oltre la stessa percentuale (a causa anche dell’emergenza Covid-19 che ha frenato in molti contesti la differenziazione) mentre altri, a cominciare da Catania città, continuano ad arrancare. Su 58 realtà comunali, molte delle quali realizzano una percentuale che oscilla dal 20% al 70% di indifferenziata totale, è logico che in assenza di soluzioni alternative la discarica fa il pieno accogliendo, peraltro, pattume di altre località siciliane. Manca dunque, a nostro avviso, una forte spinta da parte della Regione sia a quei comuni che possono e devono differenziare di più (magari elevando la premialità economica), sia agli altri enti locali che devono allinearsi immediatamente”.

“Secondo problema – aggiunge Musumeci – è legato agli appalti, poiché è svilente assistere a gare infinite, a ricorsi e strascichi giudiziari che durano anni ed a scarsi controlli sulla reale consistenza delle aziende partecipanti che, di conseguenza, si ripercuotono sui servizi svolti. Inoltre, il perdurante caos sulle competenze e le iniziative tra le Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti ed i comuni, mentre ancora ci sono gli Ambiti territoriali ottimali dal 2012 in fase di liquidazione. Fatto sta che gli utenti solo in pochissimi casi si sono visti ridurre leggermente la tariffa che, invece, in altri casi è figlia di questa cattiva visione politica capace di produrre solo costi e disservizi”.

“Infine – fa notare il segretario della Ugl etnea – non possiamo ignorare che, oggi più che mai, stiamo pesantemente pagando il prezzo dei tanti no pretestuosi alla realizzazione di nuovi impianti tecnologicamente avanzati per il trattamento dell’immondizia. E’ evidente che non si può più girare intorno al problema perdendo altri mesi e anni, rovinando le nostre città anche dal punto di vista dell’immagine, senza conseguire un cambio di direzione radicale. Come Ugl abbiamo fatto richiesta a sua eccellenza il prefetto di Catania per un vertice finalizzato a trovare una soluzione all’urgenza igienico – sanitaria, ma nel contempo chiediamo alla politica tutta di trovare quantomeno un punto di incontro unanime perché in Sicilia si possa superare questo stato di emergenza e di inciviltà istituzionale – conclude Musumeci. Lo si deve, in primis, al rispetto di tutti quei siciliani e catanesi per bene che pagano le tasse e differenziano, non meritando questa vergogna!”.  

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Redazione Catania 1

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