A Catania basta poco. Una rotatoria come un ring. Sul quale l’unica regola ammessa è colpire, in qualsiasi modo, purché si faccia di tutto per concludere il match in piedi.

Enzo Bianco e Salvo Pogliese sono fatti così. Da sempre. Una rivalità che trascende la politica, un dualismo che un po’ rappresenta anche la città, divisa, scossa da polemiche che poco hanno di costruttivo e molto di autolesionistico, di endemico piangersi addosso.

L’ex sindaco di Catania e l’attuale primo cittadino si azzuffano tramite i rispettivi canali social sulla riqualificazione della rotonda di San Nullo, una delle aree finalmente abbellite, grazie all’investimento di aziende private, su quell’eterno campo di battaglia istituzionale che è la Circonvallazione del capoluogo etneo.

Esattamente il motivo del contendere è l’opera d’arte che vedete nel video registrato stamattina, ‘A Muntagna, cioè “La Montagna”, l’Etna, l’amato vulcano rappresentato così all’interno dello spartitraffico.

Bianco ha commentato scrivendo: “Mi sono trovato a passare, per caso, dalla nuova rotatoria di San Nullo, sulla circonvallazione di Catania. Osservando questo cumulo ho subito pensato a materiale di risulta messo da parte da qualcuno per essere smaltito, come spesso accade quando si completano lavori di questo tipo. Mancanza di senso civico, ho pensato subito! E invece ho scoperto che si tratterebbe di una riproduzione “artistica” della nostra amata “Montagna”. Va bene che “de gustibus non est disputandum”, però… Sono rimasto davvero spiazzato. E voi, cosa ne pensate?”.

Una critica feroce, con tanto di chiamata alle armi con quel “cosa ne pensate?” su quella che ha definito una “mancanza di senso civico” e, fra i commenti, anche “muro pericolante”.

Pogliese non è rimasto all’angolo: “Quella rotatoria da quindici anni era spoglia, incolta, ricettacolo di rifiuti di ogni sorta. Era meglio lasciarla in quello stato? Il “cumulo” di pietre che riproduce il nostro Vulcano a qualcuno non piace? Legittimo, ma quelle “pietre” sono frutto di un meticoloso lavoro artigianale che va comunque rispettato perché donato gratuitamente. Abbiamo piantumato oltre 60 tra alberi e piante che quando cresceranno, domineranno quello spazio, creando un altro piccolo polmone verde dove prima c’era una discarica a cielo aperto. Ho grande rispetto dei cittadini e faccio tesoro delle loro critiche, sia quelle in buona fede che quelle frutto di preconcetti. Le accetto. Una cosa fatemela dire, però: le critiche che non posso accettare sono quelle di chi, come l’ex senatore ed ex sindaco Bianco, ha SPERPERATO (solo per fare un esempio) quasi un milione di euro di SOLDI DEL COMUNE DI CATANIA per una fontana “non bellissima”, sottraendoli in parte ai fondi per la realizzazione delle piste ciclabili. La rotatoria di San Nullo, come tutte quelle realizzate in questi mesi, è costata ZERO EURO al Comune di Catania, grazie a un accordo di sponsorizzazione voluto da noi e messo in pratica da privati lungimiranti e amanti della cosa pubblica. C’È UN LIMITE A TUTTO. Chi ha la responsabilità di <<aver contribuito al verificarsi del dissesto>>, di cui i catanesi pagano amare conseguenze, dovrebbe avere almeno il buon gusto di TACERE, evitando di dare improbabili lezioni sulla gestione della città. Si goda gli agi del “meritato” riposo e, a tempo perso, partecipi a qualche riunione di Consiglio Comunale (dove risulta recordman assoluto di assenze)”.

Scambio di colpi pesanti, pesantissimi, fra l’entusiasmo e l’indignazione dei cittadini che assistono, commentano, si schierano o rimangono basiti. Perché è l’ennesima scaramuccia che non avrà vincitori e vinti sullo sfondo di una città perennemente ferita.

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Alessandro Sofia

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