Circolo Arci San Lazzaro: un monolito in ricordo di Gino Strada

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Circolo Arci San Lazzaro: un monolito in ricordo di Gino Strada.

Giovedì 30 settembre 2021, alle 17.30, il Circolo Arci di San Lazzaro di Savena (BO) intitola un monolito al fondatore di Emergency Gino Strada, scomparso lo scorso 13 agosto. Appuntamento al c.d. “Parco delle Caprette”, di fianco la sede dell’Arci in via Bellaria 7.

Gino rappresenta l’Italia che vogliamo: quella che “ripudia la guerra” e che “assicura la pace e la giustizia fra le Nazioni”, egli tratta la cura della persona umana come “fondamentale diritto” garantendo le “cure gratuite agli indigenti”. Avere quotidianamente la sua presenza è per noi tutti una necessità per affermare questi valori e ancor più in prossimità del nostro parco giochi, per ricordare il rapporto speciale che lui ha avuto con i bambini” dichiarano dal Circolo Arci San Lazzaro.

Saranno presenti:

Graziella Marzaduri – fisioterapista di EMERGENCY

Isabella Conti – Sindaca di San Lazzaro di Savena

Massimo Maisto – Presidente Arci Emilia Romagna

Rossella Vigneri – Presidente Arci Bologna

Filippo Miraglia – Responsabile politiche immigrazione Arci Nazionale

Igor Taruffi – Consigliere Regionale Emilia Romagna 

L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di San Lazzaro di Savena. 

Gino Strada e il progetto Emergency 

Gino Strada si è laureato in in Medicina e Chirurgia, specializzandosi in Chirurgia d’Urgenza.Per completare la formazione ha vissuto alcuni anni negli Stati Uniti, occupandosi di chirurgia di trapianti di cuore e cuore-polmone. Poi il passaggio in Inghilterra e infine in Sud Africa. Nel 1988 decise di mettere al servizio dei feriti di guerra tutta la sua esperienza. Ha lavorato con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia e Bosnia. Nel 1994, insieme alla moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, ha fondato EMERGENCY: un’associazione indipendente e neutrale per portare cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Un progetto grazie al quale sono state curate oltre 11 milioni di persone.

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Redazione Bologna

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