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Prima fa colazione con la madre e poi la strangola, il racconto scioccato dei vicini: “Sembrava un film”

Pubblicato il 14 Novembre, 2023

La tranquillità di Capodrise, paese in provincia di Caserta non lontano da Marcianise, è stata sconvolta da un terribile episodio di cronaca nera: una donna 55enne è stata strangolata in casa dal figlio 30enne, che poco dopo l’accaduto si è autodenunciato alle forze dell’ordine confessando di aver ucciso la madre.

L’omicidio di Capodrise

Il terribile assassinio si è consumato in via Santa Maria degli Angeli verso le 10:00, dove abitava la 55enne Patrizia Lombardi Vella, conosciuta come Rosa, che mai avrebbe immaginato che oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita, uccisa dal suo stesso figlio, il 30enne Francesco Plumitallo.

I due, come ogni mattina, avevano fatto colazione e poi non si sa per quale motivo Plumitallo si è reso protagonista di questo terribile gesto: si è avvicinato alla madre da dietro, ha iniziato a stringere le mani al collo e ha allentato la presa solo quando la vita non scorreva più nel corpo della donna.

Dopo l’efferato delitto il 30enne è rimasto lì a guardare la madre riversa a terra senza vita e solo in quel momento è tornato in sé rendendosi conto di quello che aveva fatto. Disperato, ha chiamato l’1-1-3: “Correte, l’ho strangolata”, dopodiché ha avvisato i familiari che sono accorsi disperati sul posto.

Il racconto dei vicini: “Era un ragazzo problematico”

Sul posto sono sopraggiunti i poliziotti del commissariato di Marcianise e gli agenti della polizia scientifica e il 30enne si è consegnato a loro, che l’hanno condotto in commissariato. La strada è stata chiusa dagli agenti della polizia municipale di Capodrise per poter effettuare i rilievi del caso.

Dalle prime testimonianze è emerso che tra i due ci sarebbe stato un litigio nei giorni scorsi: la madre avrebbe rimproverato il figlio per non aver preso alcuni medicinali necessari per tenere sotto controllo le patologie psichiche di cui soffre.

Una vicina di casa, intervistata da Casertanews, ha raccontato: “Ero uscita per fare delle commissioni alle 9:40 e sono rientrata a casa dopo meno di un’ora. La strada era chiusa. C’era la polizia. Sembrava di essere in un film. Poi abbiamo saputo che Rosa era stata uccisa dal figlio. Sono scioccata”.

Intorno i presenti parlano a bassa voce, facendo riferimento alla patologia di Francesco Plumitallo che a quanto pare soffriva da tempo di una malattia mentale.

La confessione

Plumitallo è stato portato in commissariato seguito dai suoi avvocati e ha raccontato al pm Giacomo Urbano della procura di Santa Maria Capua Vetere i drammatici istanti in cui ha perso la lucidità e ha ucciso la madre senza un reale motivo.

Avrebbe riferito al magistrato tra le lacrime che è stato colpo da un raptus di follia e, al momento, si trova in carcere in stato di fermo in attesa che venga fissata l’udienza di convalida dinanzi al gip Sammaritano.

Secondo i primi riscontri sembra che Plumitallo avesse già avuto in più occasioni scatti d’ira e nel mese di agosto la madre l’aveva addirittura denunciato alla polizia per averle incendiato l’auto.

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