L’accusa sconvolgente è di Sofia Angeloni.
Dopo lunghi giorni di agonia, la giovane accoltellata dal padre lo scorso 21 aprile a Ladispoli si è risvegliata dal coma. La ragazza ha raccontato ai carabinieri cosa è successo quella mattina in cui l’uomo, Fabrizio Angeloni, ha prima aggredito e accoltellato la madre Silvia Antoniozzi, ancora ricoverata in gravi condizioni a Roma, e poi si è scagliato con rabbia e violenza, con quella stessa lama utilizzata qualche secondo prima, sulla figlia 16enne.
“Sì, è stato papà: ha cercato di uccidere mamma e poi ha colpito anche me”, ha detto Sofia agli inquirenti che si sono immediatamente recati all’Ospedale Bambin Gesù di Palidoro, in provincia di Roma, dopo che i medici li hanno avvertiti del risveglio dal coma farmacologico della giovane.
La ragazza ha, di fatto, confermato quel che le indagini aveva già rivelato.
Fabrizio Angeloni la mattina del 21 aprile, intorno alle 7, il padre è entrato in quella casa in cui non viveva più con la moglie da cui si stava separando e la figlia.
Poi la lite, con urla e insulti.
La 16enne si stava preparando per uscire e prendere il treno per andare a scuola, quando quelle urla l’hanno portata davanti a quella che poi è diventata la scena del crimine.
Sotto ai suoi occhi, il padre ha accoltellato la madre.
Poi la furia omicida dell’uomo si è riversata sulla figlia, colpita con diverse coltellate. Ed è stata la stessa giovane, dopo esser riuscita a uscire di casa, seppur ferita, ad allertare i vicini, prima di accasciarsi a terra per via del tanto sangue perso.
Prima ancora, però, aveva visto il padre volgere contro se stesso quel coltello nel tentativo di pugnalarsi e uccidersi.
Confermato, dunque, l’impianto accusatorio nei confronti dell’uomo che si trova già in stato di arresto con l’accusa di tentato duplice omicidio.
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