Commercialista 34enne aveva “pilotato” il bando di un fallimento: interdetto dai pubblici uffici

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I finanzieri del comando provinciale di Parma hanno notificato un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici per  12 mesi a D.P., commercialista di 34 anni di origine calabrese operante a Parma, per i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, interesse privato del curatore negli atti del fallimento e falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito di una indagine sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito di una indagine sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma.

Le attività di polizia giudiziaria, avviate nel settembre 2019, hanno permesso di rilevare irregolarità commesse dal destinatario del provvedimento, in qualità di curatore, nell’ambito della procedura fallimentare riguardante una società proprietaria di una nota struttura sportiva, con piscina, ubicata in città.

Le indagini tecniche hanno consentito di ricostruire puntualmente la vicenda e di rilevare come il suddetto curatore abbia indirizzato, all’insaputa del giudice delegato, il procedimento di redazione del bando per l’aggiudicazione del complesso aziendale della fallita in modo da far sì che lo conseguissero due specifiche società.

L’impianto sportivo, dapprima aggiudicato provvisoriamente alle due società individuate da D.P., è stato successivamente aggiudicato in via definitiva, nel gennaio 2021, ad una società terza.

Alla luce delle risultanze investigative, il G.I.P. del Tribunale di Parma, Luca Agostini, ha ritenuto di ascrivere al curatore   la responsabilità di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, di “interesse privato del curatore negli atti del fallimento” e di “falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale”, disponendo la misura cautelare eseguita dalle Fiamme Gialle.

Le procedure fallimentari, soprattutto in questo periodo di crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica, rappresentano un argine essenziale per garantire la continuità e la tenuta del sistema economico di un territorio.

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Francesca Devincenzi

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