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[VIDEO] Commessa si rifiuta di vendere ad un cliente russo: scoppia il caos sul web

Pubblicato il 19 Luglio, 2022

La devastante guerra in Ucraina ha provocato un’ondata di profughi ucraini che si stanno riversando in diversi paesi europei, ma le ripercussioni sono pesanti anche per i cittadini russi a causa delle stringenti sanzioni imposte alla Russia.

Qualche mese fa fu addirittura censurato un corso su Dostoevskij all’Università Bicocca di Milano, decisione che suscitò tantissime polemiche. Qualcosa di simile, spostandoci dall’ambito letterario a quello più puramente commerciale, si è verificato in una filiale fiorentina del brand Bottega Veneta, che vende capi d’abbigliamento di lusso.

Una commessa si è rifiutata di vendere ad un cliente russo, semplicemente perché questa è la politica adottata da Bottega Veneta e da tanti altri brand di lusso.

“Non si vende ai clienti russi”: i dettagli della polemica

Il video dove la commessa si rifiuta di vendere ad un cliente russo è stato pubblicato il 17 luglio e nel giro di poche ore è diventato virale. Teatro di questa imbarazzante situazione è una filiale di Firenze di Bottega Veneta e la protagonista è per l’appunto la commessa, accusata di razzismo e apostrofata con vari epiteti dagli utenti filorussi sul web.

Durante la conversazione il cliente russo riprende con il cellulare la donna, la quale chiede di non essere inquadrata ma di registrare solo la sua voce. Il cliente acconsente alla sua richiesta e, dinanzi all’ennesimo rifiuto di vendere da parte della commessa, gli chiede: “Se venisse un mio amico di Firenze con il passaporto italiano a comprare la giacca e poi la indossassi io andrebbe bene?”. “Sì lo può fare” – risponde la commessa.

Infuria la rabbia social dei filorussi

Il video, postato sul web, ha scatenato la reazione indignata dei filorussi che si sono scagliati sia contro la commessa, accusata di odio e razzismo, sia contro Bottega Veneta. Alcuni utenti hanno addirittura scritto cattive recensioni sulla pagina di Google della boutique, abbassando notevolmente il punteggio.

Per quanto sgradevole sia stato l’episodio in realtà la commessa c’entra ben poco, dal momento che si è limitata a seguire la policy di Bottega Veneta che a sua volta applica le sanzioni UE in vigore dello scorso marzo.

In particolare il Regolamento europeo 427/2022, all’articolo 3, introduce restrizioni alla vendita, fornitura, trasferimento ed esportazione di beni di lusso superiore ai 300 euro per articolo. Non si tratta di “russofobia”, quanto piuttosto di un adeguamento al regolamento europeo che prevede tali sanzioni nei confronti della Russia.

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