Le indagini si sono concluse con un decreto di giudizio immediato.
“Per un errore il messaggio con il segno identificativo è stato trasmesso sul telefono di un altro commissario – ha spiegato Lo Voi – Quest’ultimo ha denunciato quanto avvenuto, abbiamo aperto un procedimento penale e nel giro di pochi giorni abbiamo identificato i protagonisti. Abbiamo cercato i profili penali e se non avessimo avuto il 323 (abuso d’ufficio, ndr.) un fatto come questo, che a me pare piuttosto grave, non avremmo potuto fare assolutamente niente”.
Durante il convegno alla Corte dei Conti dal titolo ‘La paura della firma’, Lo Voi ha illustrato anche i dati relativi al reato di abuso d’ufficio dal 2019 a oggi: 29 casi nel 2019, 16 casi nel 2020, 9 casi nel 2021 e 10 casi nel 2022.
”Com’è che la paura della firma viene sempre dopo e mai prima? Non viene quando qualcuno si candida – ha sottolineato il procuratore capo di Roma – quando cerca appoggi per avere un incarico pubblico. La paura può colpire tutti ma è necessaria cautela e scrupolo”
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