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Covid-19, Draghi in conferenza stampa: “Qui c’entra la salute, la vita e la morte e la situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno”

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Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in una conferenza stampa, che si è svolta all’indomani del Consiglio europeo e successivamente alla riunione della Cabina di Regia.

Scuola, Draghi: “riaprire fino alla prima media”

In merito alla scuola, ha confermato “la decisione di riaprire fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato. In alcuni casi sarà possibile effettuare test, ma è un’esagerazione parlare di azione estensiva. Le ultime decisioni – spiega Draghi – hanno portato ad una diminuzione del tasso di crescita dei contagi: la volontà della cabina di regia prevedeva di sfruttare un eventuale spazio per la scuola. Evidenze scientifiche mostrano che la scuola, fino alla prima media, sia fonte di contagio molto limitata. Le scuole sono punto di contagio limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni: se queste venissero abolite, i contagi aumenterebbero“, anche per “le attività parascolastiche e periscolastiche”.

Covid-19: “la situazione deve essere monitorata giorno per giorno”

Il Covid-19 è sempre al centro dell’attenzione. “Noi – afferma Draghi – faremo un decreto sui dati disponibili oggi e continueremo a seguirli, io non escludo un cambiamento in corso. La situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana”. Ha aggiunto: “Qui c’entra la salute, la vita e la morte”.

In merito ai vaccini, Mario Draghi ha dichiarato: “Io posso rassicurare che tutti gli italiani avranno le dosi. L’obiettivo del mezzo milione di dosi in aprile comincia a vedersi con più probabilità“. E ancora: “E’ difficilmente spiegabile alla gente che certe categorie siano state vaccinate prima e non siano più fragili degli 80enni. La risposta delle regioni è stata ampiamente positiva, ci sarà un incontro la prossima settimana e ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme”, ha affermato.

E sul tema degli operatori della sanità non vaccinati, “il governo intende intervenire. Non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati. Il ministro Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo: la forma è ancora da vedere. Credo, comunque, che si tratterà di un decreto”. Aggiunge il ministro della Salute Roberto Speranza: “Si tratta di una quota residuale, un pezzetto minimale” di operatori non vaccinati. “La stragrande maggioranza di medici e infermieri ha risposto in maniera volontaria, dando il buon esempio“.

In merito allo stop dell’Ue all’export dei vaccini, il presidente del Consiglio ha dichiarato: “il criterio enunciato dalla Commissione Ue in parte modifica criterio precedente. Prima l’unico requisito per lo stop all’export di un certo vaccino era il non rispetto del contratto da parte di una società. Ieri la Commissione ha allargato il criterio, introducendo le parole proporzionalità e reciprocità. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, ovvero se consente o meno le esportazioni. La proporzionalità è un criterio più sottile, riguarda la spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati”.

E lo Sputnik? Mario Draghi è stato chiaro: “non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, che sta facendo una review sulle varie componenti del vaccino. Non è previsto che l’Ema si pronunci in 3 o 4 mesi. Se va bene, il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”. Come agire? “Bisogna fare di tutto per rafforzare il coordinamento europeo, ma se non si vede una soluzione, occorre cercare di agire per altre strade“. (fonte: Adnkronos)

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Redazione Nazionale

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