Crollo degli incidenti in provincia, ma è solo merito del lockdown

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Il presidente Giorgio Capuis commenta i dati del rapporto 2020 di Aci-Istat: “Ancora molto da fare in tema di educazione stradale. E si affaccia il problema legato alla mobilità dolce e ai monopattini”


9.10.2021 – Nel 2020, sulle strade della provincia di Venezia, si sono registrati 1.727 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 36 decessi e 2.314 feriti. Le statistiche provinciali, elaborate da ACI e Istat, mostrano una situazione fortemente condizionata dal lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19: rispetto all’anno precedente, infatti, si sono registrati 740 incidenti e 31 morti in meno. “Un dato significativo che, però, non fa testo – commenta il presidente di Aci Venezia, Giorgio Capuis – considerate le circostanze del tutto eccezionali. Rimane comunque ancora lontano l’obiettivo EU2020 visto che nemmeno il blocco dovuto al lockdown ha dimezzato il numero di incidenti e morti rispetto al 2010. C’è ancora molto da fare sul piano dell’educazione stradale e della sicurezza”.


Entrando più nel dettaglio del rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali 2020, la graduatoria dei comuni con più incidenti vede in testa Venezia, seguita da Chioggia, Jesolo e San Donà di Piave, territori che risentono dei flussi turistici; per quanto riguarda invece il numero di morti, Venezia (8) è seguita da San Donà (4), Portogruaro (3).
Ancora una volta le strade più pericolose si sono rivelate le urbane e provinciali-regionali fuori dall’abitato dove anche si è registrato il maggior numero di incidenti mortali. Il più alto tasso di mortalità riguarda proprio le provinciali, regionali o statali fuori dai centri (42,08%). Anche nel 2020, nonostante il lockdown, i mesi con più incidenti sono quelli estivi: agosto e settembre in particolare (235 e 237 incidenti). Il fine settimana, nelle ore notturne, è il periodo in cui si segnala il maggior numero di morti e feriti soprattutto nella fascia d’età dai 18 ai 29 anni.


Guardando alla natura dell’incidente al primo posto troviamo gli incidenti frontali (oltre 500) che, insieme alle fuoriuscite, sono anche i più mortali. Velocità e guida distratta, oltre al mancato rispetto della segnaletica stradale, le cause principali degli incidenti accaduti in provincia di Venezia nel 2020. La classifica dei veicoli coinvolti fa segnare per la prima volta un incidente dove è coinvolto un monopattino elettrico. A livello nazionale la ‘mobilità dolce’ (a piedi, in bici – anche a pedalata assistita – e monopattini elettrici), sempre più utilizzata nei centri urbani, non ha fatto segnare in almeno la metà delle province, alcuna diminuzione di vittime.
I costi sociali sono proporzionali alla dimensione ed alla gravità del fenomeno: per Venezia essi ammontano a circa 171 milioni di euro, ovvero 201,59 euro per abitante.

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Redazione Venezia 1

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