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Diana

La piccola Diana, nulla osta per i funerali. La madre che l’ha fatta morire: “Voglio partecipare, mi manca”

Pubblicato il 27 Luglio, 2022

“Non ho mai dato quelle gocce a mia figlia”.

Così Alessia Pifferi, la 36enne accusata di aver ucciso la figlia di un anno e mezzo, lasciata da sola in casa per sei giorni fino a farla morire di stenti.

Lo ha ribadito oggi ai suoi avvocati.

La donna stamane ha avuto un colloquio in carcere con i suoi nuovi legali, Luca D’Auria e Solange Marchignoli, così come è stato riferito, e ha ripetuto quanto già messo a verbale davanti a inquirenti e investigatori: cioè che la boccetta di En, un potente tranquillante, era in cucina lontano dalla portata della bimba.

E che sia lei stessa sia la bimba mai hanno preso quel farmaco.

La donna, secondo i difensori, “sotto choc” ha detto che le “manca” la figlia e ha chiesto informazioni sul suo funerale.

Inoltre, riferisce sempre la difesa, ha affermato che si sente “sola” e che nemmeno sua madre la aiuta e né si fa sentire.

I due legali hanno fatto sapere che nomineranno un consulente sia per valutare gli esiti dell’autopsia sia per gli accertamenti irripetibili, in programma il primo agosto, sul flacone di En, sul beccuccio del biberon e sul latte rimasto dentro, sugli indumenti della bimba e su un asciugamano blu sequestrati.

Uno dei punti nodali da verificare è l’ipotesi che la bimba possa essere stata stordita con l’ansiolitico.

La procura di Milano, intanto, ha dato il nulla osta alla sepoltura di Diana.

L’atto, successivo all’autopsia che si è svolta ieri, consente di fissare le esequie e il comune di Milano si è offerto di pagare le spese dei funerali della bambina. Alla cerimonia dovrebbe essere presente anche il sindaco Giuseppe Sala, compatibilmente con gli impegni della sua agenda.

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