Discarica Rimateria. La questione discarica è stata al centro del cambio marcia di questa Amministrazione, oggi che devono decidere in merito alla Variante che prevede un’area verde dove ci sono cumuli di scorie industriali, cominciano i problemi.
Come Gruppi consiliari siamo usciti dall’aula nel Consiglio che ha deliberato l’adozione del procedimento perché non volevamo nessuna responsabilità politica rispetto ad un atto che giudicavamo e giudichiamo solo una risposta propagandistica al bisogno di risanamento ambientale e alla riconversione economico/produttiva di quel territorio e non solo.
In quell’occasione abbiamo anche ipotizzato i possibili risvolti di natura giuridico/contabile che un atto del genere avrebbe potuto innescare, come poi si è puntualmente verificato con la causa intentata da Navarra.
Le incertezze che cominciano ad emergere nella maggioranza che governa la città si traducono in un atto di Giunta che affida un incarico, un altro , per la verifica delle osservazioni presentate, chiaro segnale di
debolezza rispetto a scelte sbandierate in campagne elettorale come indifferibili.
Non erano sufficienti i pareri dei Dirigenti del Comune anche di nuova nomina? Quali dubbi stanno emergendo rispetto al passato?
La realtà è che ad un anno dall’insediamento di questa giunta e dalla nomina del nuovo Presidente niente è dato sapere rispetto al futuro di Rimateria, tra l’altro in fase di procedura di Concordato preventivo, né
della situazione della discarica non avendo effettuato neppure un’assemblea informativa pubblica e anche sulla Variante cominciano gli scricchiolii.
Aver cavalcato un argomento così delicato con superficialità e sicumera può aver fatto anche vincere le elezioni ma oggi i nodi stanno venendo al pettine e sarebbe risibile che si tentasse di riversare le responsabilità su altri soggetti istituzionali.
Discarica Rimateria. Oggi questa amministrazione è chiamata a rispondere delle promesse fatte e, se non può mantenerle, ne tragga le conseguenze.
Un’ultima riflessione riguarda i costi per il Comune di Piombino, come conseguenza del cambio di destinazione d’uso.
Infatti, con la variazione a zona verde/parco i costi per le bonifiche sono tutti a carico dell’Ente, mal contati circa 30 milioni di euro! Anche questa è una “visione” che il Sindaco dovrà valutare.
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