Dopo il ritiro delle deleghe alla Lega: la voce dei consiglieri comunali di opposizione

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Riceviamo e pubblichiamo dai Consiglieri comunali Carla Cimoroni (L’Aquila Chiama chi ama L’Aquila), Lelio De Santis (Cambiare Insieme), Giustino Masciocco (Articolo 1), Angelo Mancini (L’Aquila Sicurezza Lavoro), Stefano Palumbo e Stefano Albano (Pd), Paolo Romano ed Elisabetta Vicini (Italia Viva), Edlira Banushaj (Consigliere straniero).

“Oggi il ‘cuore impavido’ Pierluigi Biondi, già sindaco di Villa Sant’Angelo, ha dimostrato tutto il suo coraggio nascondendosi dietro la piattaforma digitale su cui si è tenuto per l’ennesima volta il Consiglio comunale dell’Aquila. Eppure l’aveva scritto lui stesso nel Decreto di ritiro delle deleghe agli assessori della Lega, non più di 15 giorni fa, che avrebbe riferito nella prima seduta utile di Consiglio del “venir meno della condivisione degli indirizzi politico-amministrativi da parte di una unica forza politica”, in seguito all’attacco del capogruppo della Lega.
Biondi invece, nascosto dietro lo schermo, non ha proferito parola.
L’occasione di defilarsi gliel’ha servita su un piatto d’argento il presidente del Consiglio, Roberto Tinari, che si è ben guardato persino dal richiedere la disponibilità della sala ipogea dell’Emiciclo, dove si era tenuta l’ultima seduta di Consiglio, con annessa gazzarra tra i banchi della maggioranza.
Qualcuno ci spieghi come si può discutere di variazioni di bilancio, di imposte, tasse, argomenti vitali per le cittadine e i cittadini parlando attraverso uno strumento anonimo che non permette nessuna interazione e approfondimento.
Anche per questo abbiamo richiesto un incontro al Prefetto affinché si faccia garante dell’imprescindibile confronto democratico.
Imbarazzante poi la “schiena dritta” della Lega che, destituita dei suoi assessori, pur di riottenere le deleghe perse, vota una proposta sui tributi che contraddice quanto annunciato dai suoi stessi esponenti solo a maggio scorso sul rinvio del pagamento Tari e Cosap a gennaio 2021.
Continuiamo a restare basiti per l’incapacità che ogni giorno la maggioranza dimostra nel gestire la cosa pubblica, più impegnata in atti di forza al proprio interno che per l’interesse della città.
Ormai non chiediamo più nessun confronto, ma aspettiamo soltanto che trascorrano i 700 giorni che mancano al rinnovo del Consiglio comunale. A quel punto si vedrà che cosa potrà effettivamente rivendicare questa amministrazione”.

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Redazione LAquila

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