Salvati dalle lungaggini della giustizia italiana. Si potrebbe riassumere così quanto successo in merito alla così detta operazione Diablo, che 19 anni fa mosse i primi passi con le indagini della Guardia di finanza di Formia e che riguardava un ampio giro di spaccio di cocaina e hashish, con Fondi al centro di questo commercio…
A seguito di quelle indagini furono rinviate a giudizio 18 persone.
Per gli inquirenti, tra il 2003 e il 2004, chili di hascisc e cocaina venivano acquistati a Milano, Roma, e Napoli da pregiudicati fondani, che nella Piana vendevano la sostanza stupefacente per indirizzarla al mercato locale e a quello di Cisterna di Latina e Sperlonga.
Tra gli altri reati venne ipotizzato in sede di indagine che i sospetti utilizzassero intimidazioni, anche pesanti, contro chi non pagava la droga; non solo. A quanto pare era in programma la costruzione di una vera e propria tipografia per stampare denaro falso; ma anche rapine a danno di tir e ricettazione di merce rubata.
Al centro di tutto c’era il referente in terra pontina della famiglia dei casalesi, ma la rete si estendeva coinvolgendo principalmente ‘personaggi’ di Fondi, ma anche di Cisterna, Sezze, Lenola e Latina, oltre ad alcuni campani.
Nonostante il tempo trascorso non si è arrivati neanche ad un giudizio di primo grado; tutte le accuse, quindi, sono decadute e gli imputati prosciolti per intervenuta prescrizione o assolti.
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