Pubblicato il 27 Marzo 2025
Un’operazione investigativa di ampia portata, condotta con meticolosa strategia dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno, ha scardinato le fondamenta di due organizzazioni criminali dedite al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti, la cui influenza si estendeva ben oltre i confini regionali, toccando anche la città di Formia, nel cuore del sud pontino. L’intervento ha portato all’esecuzione di 19 misure cautelari, di cui nove in carcere e dieci ai domiciliari, su disposizione del GIP del Tribunale di Salerno.
Due sodalizi criminali, un medesimo disegno delinquenziale
Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, il tessuto associativo si articolava in due distinti gruppi malavitosi, strutturati e perfettamente organizzati, capaci di gestire un flusso costante di cocaina, eroina e crack. A capo del primo gruppo, una coppia di giovani salernitani, che secondo gli inquirenti esercitava una piena egemonia sullo spaccio al dettaglio, attraverso una rete fluida di pusher e collaboratori, con compiti ben definiti e telefoni riservati alle transazioni illecite.
Il secondo sodalizio, invece, era guidato da un 34enne originario di Scampia, volto noto alle forze dell’ordine, che avrebbe orchestrato le operazioni a distanza, senza mai esporsi direttamente, coordinando il lavoro dei suoi referenti sul territorio. Quest’ultimo gruppo, composto da sei elementi, si distingue per la sua capillare rete di distribuzione, che da Salerno si ramificava fino a Cassino, Maddaloni e Formia.
Il sud pontino come avamposto di smercio
È proprio la città di Formia a emergere come snodo strategico nel piano di espansione delle attività illecite del gruppo napoletano. Secondo gli inquirenti, il 34enne si sarebbe avvalso di due luogotenenti, stipendiati con un compenso mensile fisso, che curavano i rapporti con la clientela locale e garantivano continuità all’approvvigionamento. Una struttura commerciale illecita, mascherata da normalità, che operava con efficienza quasi aziendale.
Fornitori occulti e figure apicali
Tra gli elementi di maggiore interesse dell’inchiesta, figura anche un duo familiare, composto da nonno e nipote, che fungevano da fornitori stabili per uno dei due gruppi, dimostrando un coinvolgimento non solo logistico, ma anche strategico, con una conoscenza dettagliata delle dinamiche interne dell’organizzazione.
L’epilogo: una risposta decisa dello Stato
L’operazione si è conclusa con l’arresto dei soggetti coinvolti, in una manovra che ha visto impegnati numerosi reparti territoriali, in un perfetto coordinamento tra le province di Salerno e Potenza. Gli arrestati dovranno ora rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e cessione illecita di droga.

