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E’ fuori pericolo di vita il bimbo di 13 mesi caduto dal secondo piano a Modena

E’ fuori pericolo di vita il bimbo di 13 mesi caduto dal secondo piano a Modena; questa è la notizia che arriva dall’ospedale Maggiore di Bologna dove il piccolo resta comunque ricoverato nel reparto di rianimazione e la sua prognosi riservata.

Pubblicato il 2 Giugno, 2022

E’ fuori pericolo di vita il bimbo di 13 mesi caduto dal secondo piano a Modena; questa è la notizia che arriva dall’ospedale Maggiore di Bologna dove il piccolo resta comunque ricoverato nel reparto di rianimazione e la sua prognosi riservata.

A riferirlo è il quotidiano Repubblica che riporta fonti sanitarie; le condizioni del piccolo dopo la caduta restano gravi anche se “non è più in pericolo immediato di vita” hanno spiegato dall’ospedale.

Il bambino era stato trasportato all’ospedale con l’elisoccorso dopo essere caduto dal secondo piano. Accusata di averlo scaraventato volontariamente giù è la babysitter 32enne Monica Santi che domani (3 giugno) assisterà in carcere all’Udienza di convalida dell’arresto.

Secondo gli inquirenti, sarebbe stata proprio lei a far volare il piccolo dall’abitazione in assenza dei genitori che glielo avevano affidato, così come facevano ormai da diversi mesi. La donna, che dopo il fermo è nel carcere di Sant’Anna a Modena, non ha fornito alcuna spiegazione di come sono andati i fatti né il motivo per il quale avrebbe deliberatamente lasciato cadere il bambino.

“Si è informata sullo stato di salute del piccolo, ma non ha detto nulla circa la dinamica della caduta” ha riferito il suo avvocato, rivelando che tra le possibilità c’è quella di chiedere una perizia psichiatrica, precisando che per farlo bisognerà aspettare l’udienza di convalida, che verrà celebrata proprio domani mattina, venerdì 3 giugno, in carcere.

I genitori del piccolo lo affidavano alla babysitter già da alcuni mesi e la donna non aveva mai dato segni di squilibrio.
“Per fortuna in casa, al momento della tragedia, c’era anche la donna delle pulizie”, ha raccontato la nonna del bimbo. Ed è stata proprio dalla testimonianza della colf e di una vicina di casa, precipitatasi per prima sul posto, che gli inquirenti hanno subito concentrato le indagini sulla babysitter, mettendola in stato di fermo poco dopo l’accaduto. La babysitter, apparsa in stato confusionale, avrebbe detto ai testimoni presenti: “Il bambino ora è libero”. “La babysitter stava immobile, a braccia conserte, impassibile”, ha raccontato la vicina che per prima ha soccorso il bambino. (Immagine di repertorio)

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