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Putin

Escalation in Ucraina: Mosca promette vendetta, la NATO si prepara

Pubblicato il 5 Giugno 2025

Putin: risposta inevitabile agli attacchi ucraini

La Russia è pronta a rispondere con fermezza agli ultimi attacchi portati avanti dall’Ucraina. È quanto emerso da una telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump, durante la quale il presidente russo ha dichiarato di non poter lasciare impuniti gli assalti agli aeroporti militari. Secondo quanto riportato da Trump su Truth Social, la conversazione è stata definita “positiva ma lontana da una soluzione pacifica”.

Putin ha parlato di “necessaria reazione” agli attacchi che hanno distrutto 41 aerei militari russi, tra cui bombardieri strategici capaci di trasportare testate nucleari, e danneggiato il ponte di Kerch, collegamento simbolico e strategico tra la Crimea e la Russia.

Civili ucraini nel mirino della possibile ritorsione

Storicamente, quando Mosca subisce danni rilevanti al proprio apparato militare, la risposta tende a colpire obiettivi civili in Ucraina. Questo modello di ritorsione sembra destinato a ripetersi, aumentando la preoccupazione della comunità internazionale.

Anche in un raro colloquio con Papa Leone XIV, Putin ha ribadito le sue posizioni. Il pontefice ha invocato un gesto distensivo da parte del Cremlino, ma il clima resta teso: Putin ha rifiutato l’ipotesi di incontrare Zelensky, etichettando il governo di Kiev come “una cellula terroristica”. Dal canto suo, Zelensky non crede alla buona fede russa, affermando che Mosca vuole solo guadagnare tempo per prolungare il conflitto.

Allarme NATO: investimenti urgenti per la difesa

L’allerta lanciata dagli Stati Uniti è chiara: “Putin prepara le prossime mosse”, e la NATO deve essere pronta. Il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha chiesto a tutti i Paesi membri dell’Alleanza di portare le spese militari al 5% del PIL, ritenendolo un obiettivo essenziale per rafforzare le capacità difensive.

“Non bastano più le conferenze: servono forze pronte al combattimento”, ha dichiarato Hegseth a Bruxelles, sottolineando che l’Europa non può più dipendere solo dagli Stati Uniti.

La proposta americana ha ricevuto l’appoggio dell’Estonia. Il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha ribadito l’urgenza di agire:

“Meglio investire il 5% in tempo di pace che pagare il 35% in tempo di guerra”, ha detto, in riferimento al costo umano e materiale che l’Ucraina sta sostenendo.

La Germania prepara il rafforzamento delle sue forze armate

Più prudente è stata la posizione tedesca. Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha riconosciuto le difficoltà nell’adeguarsi ai nuovi standard NATO, ma ha annunciato la creazione di nuove unità militari e l’ampliamento delle forze armate con 50-60 mila nuovi soldati.

La Germania, ha spiegato Pistorius, intende offrire il secondo contributo più consistente all’interno dell’Alleanza, in linea con la sua posizione di principale economia europea.

Verso il vertice dell’Aja: obiettivi comuni di difesa

Durante la ministeriale della Difesa della NATO, i Paesi membri stanno lavorando alla definizione di obiettivi condivisi per rafforzare le capacità difensive. Il segretario generale Mark Rutte ha sottolineato che:

“Prepararsi alla guerra significa spendere di più. E quando si è davvero pronti, la guerra non arriva”.

L’urgenza di rafforzare la difesa aerea, aumentare i sistemi di comando, disporre di missili a lungo raggio e forze mobili ben equipaggiate è al centro della strategia NATO per contrastare le minacce russe.

L’intero apparato difensivo occidentale si sta dunque riposizionando di fronte a una Russia che non mostra segnali di cedimento, in un contesto sempre più teso e imprevedibile.

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