ESCLUSIVA – Operazione Impero: gli inquirenti spiegano il metodo di Lazzaro per le truffe

Leggi l'articolo completo

L’operazione Impero, condotta questa mattina dalla Squadra Mobile di Catania e dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, ha portato sotto gli occhi di tutti un enorme giro di malaffare che ha visto confluire tra i 300 e i 400mila euro nelle casse del clan mafioso Santangelo-Taccuni.

L’operazione si è avvalsa in primo luogo delle dichiarazioni di pentiti e di intercettazioni e l’espansione territoriale dell’operazione è andata, oltre che nella provincia di Catania, anche in quelle di Messina, Siracusa ed Enna.

Il sostituto commissario di Adrano, Nicolò Romano, spiega l’articolazione di questa associazione a delinquere, consistente nel ruolo di gestori da parte di Pietro Lazzaro, Vito Di Stefano e Angelo Tomaselli e di collettori degli altri 9 indagati, la maggior parte dei quali incensurati.

“Vito Di Stefano e Angelo Tomaselli annoverano già da tempo – afferma Romano – precedenti per associazione mafiosa, sempre come sodali del clan Santangelo. Lazzaro, comunque sodale della famiglia mafiosa, è il più esperto in queste truffe perché già da tempo sospettavamo che lui ponesse in essere questo tipo di attività per contro del clan Santangelo. Grazie a questa indagine è emersa la sua esperienza in questo campo, tanto è vero che era colui il quale riusciva a portare più collettori e a interagire per quanto riguardavano le assunzioni con il ragioniere di Adrano. Quest’ultimo si occupava di sistemare le ditte e tutto il cartaceo documentale che riguardava le posizioni dei braccianti agricoli. Si riusciva anche ad avere i tabulati dell’Inps per conoscere in tempo reale quanto e quando percepivano l’indennità di disoccupazione. Gli altri 9 erano collettori che riuscivano a reclutare i braccianti agricoli, i quali a seconda della provenienza e del tipo di attività prendevano tra 15 e 25 euro al giorno, senza ovviamente svolgere alcuna attività lavorativa. Ogni giornata lavorativa dovevano versare una quota e i tre promotori, Lazzaro, Di Stefano e Tomaselli, segnavano o 101 o 151 giorni. Alla posta o alla banca ci andavano i falsi braccianti e il ragioniere sapeva tutto così si aveva la certezza sia della somma che del periodo”.

LEGGI ANCHE: ADRANO, OPERAZIONE IMPERO, TRUFFA ALL’INPS TRAMITE FINTE DITTE AGRICOLE, 3 PERSONE ARRESTATE, ECCO CHI SONO – VIDEO

LEGGI ANCHE: [VIDEO] ADRANO, SI ACCAPARRAVANO, CON FALSA DOCUMENTAZIONE, INDENNIZZI INPS, 12 I SOGGETTI DI MISURA CAUTELARE

Leggi l'articolo completo
Giuliano Spina

Recent Posts

Paura in città. Cadono calcinacci dal castello, intervengono i vigili del fuoco

Dopo la caduta di un palo dell'illuminazione pubblica avvenuta sabato scorso nelle vicinanze di Porta…

1 ora ago

Violenza sulle donne. Calci e pugni alla compagna incinta, la giovane perde il bimbo: arrestato 32enne

Dopo gli episodi delle settimane e dei mesi scorsi, ancora una vicenda che racconta la…

2 ore ago

La7, volano gli stracci tra Enrico Mentana e Lilli Gruber. Lei attacca: “Incontinente”, lui replica: “Maleducata”

Enrico Mentana e Lilli Gruber sono due pesi massimi del giornalismo italiano, due pezzi da…

3 ore ago

Follia alla tangenziale di Napoli: passa al casello senza pagare per 872 volte

Un record per nulla invidiabile e del quale non andare certo fieri: una donna sulla…

4 ore ago

Paola Ferrari, che stoccata a Elodie: “Puoi metterti anche in tanga, ma…”

Paola Ferrari la "bacchettatrice": dopo le critiche rivolte ai Ferragnez per l'uso dei figli finalizzato…

4 ore ago

Il medico gli prescrive il Voltaren, 23enne muore per infarto

I casi di malasanità purtroppo non sono una novità e una diagnosi sbagliata può condannare…

4 ore ago