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Evadono dal carcere segando le sbarre e calandosi con dei lenzuoli, scene da film a Treviso

L’evasione dal carcere Santa Bona di Treviso è avvenuta alle 5 di questa mattina.

Pubblicato il 9 Giugno, 2022

Un’evasione dal carcere identica a quelle che si vedono nei film è avvenuta all’istituto penitenziario Santa Bona di Treviso e i protagonisti sono tre detenuti di origine albanese.

La fuga

I tre sono riusciti a uscire dal carcere intorno alle 5 di questa mattina segando le sbarre e scendendo giù utilizzando un lenzuolo come fune. Pensavano di averla fatta franca, ma le guardie hanno individuato subito due di loro e sono riusciti a portarli in cella. Il terzo invece è riuscito a far perdere le sue tracce ed è attualmente ricercato. Si tratta per la precisione di un 27enne di origine albanese che si trovava recluso in carcere per su mandato di arresto europeo per i reati di tentato omicidio, rapina, detenzione di materiale esplosivo e altri reati connessi al traffico di stupefacenti. I reati sono stati commessi fuori dall’Italia.

La nota del sindacalista

L’episodio avvenuto nel carcere Santa Bona è stato reso noto a mezzo stampa dal segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, che ha detto:Tutto questo restituisce, se ancora ce ne fosse bisogno e qualcuno non lo avesse capito, il quadro d’inefficienza, approssimazione e insicurezza in cui versano le carceri del Paese. Anche a Treviso le nostre articolazioni territoriali hanno ripetutamente segnalato a vari livelli dell’Amministrazione penitenziaria i rischi per la tenuta della sicurezza interna, trovando, tuttavia, come spesso accade, interlocutori distratti e approssimativi, nella migliore delle ipotesi. Ma, sia chiaro, non intendiamo buttare la croce addosso a chi opera in periferia, che pure molto di più a livello organizzativo e gestionale potrebbe e dovrebbe fare e qualche spiegazione dovrà darla, ma ribadiamo che è tutto il sistema d’esecuzione penale che deve essere reingegnerizzato, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria rifondato e il Corpo di polizia penitenziaria riorganizzato”. 

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