Ancora nessuna certezza sul progetto Italcomp, unica soluzione individuata per dare un futuro certo ai 400 addetti della Ex Embraco di Riva presso Chieri e ai 300 della Acc di Belluno. Per questo da domani, martedì 18 maggio, Fim, Fiom, Uilm, Uglm Torino, hanno lanciato un presidio permanente sotto la sede della Regione Piemonte, in piazza Castello, per chiedere al Governo risposte certe e aspettando l’esito dell’incontro convocato dal governatore Cirio per il prossimo mercoledì.
A pesare sono quelle lettere di licenziamento ricevute a inizio maggio, che a avranno effetto dal prossimo 23 luglio. E al sostegno già manifestato giorni fa dall’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia si aggiunge oggi quello del segretario regionale del PD Paolo Furia.
“Esprimo la solidarietà del Pd piemontese nei riguardi della mobilitazione dei lavoratori ex Embraco di questi giorni -ha dichiarato Furia-. Nel prossimo Decreto Sostegni in discussione in queste ore, al fine di garantire il sostegno al reddito a tutti i lavoratori interessati dall’intervento della CIGS per cessazione di attività, verrà inserita una norma che consentirà di proseguire per ulteriori 6 mesi la cassa integrazione per cessazione di attività in corso previa stipula di un nuovo accordo in sede Ministeriale alla presenza di Mise e della Regione interessata. Questa misura, fortemente voluta dal Partito Democratico, consentirà di sventare i licenziamenti dei lavoratori Ex Embraco attraverso il finanziamento di un ammortizzatore sociale dedicato. Lo strumento, come sempre in questi casi, dovrà essere richiesto dal curatore fallimentare. Nel frattempo è urgente proseguire al Mise il confronto sul futuro, perché non si può estendere l’ammortizzatore sociale all’infinito e, soprattutto, i lavoratori hanno diritto a lavorare”.
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