Come si fa a decarbonizzare un impianto… aumentando l’uso di carbone? Acciaierie d’Italia ci fa trovare sotto l’albero un bel paradosso, al posto del regalo che tutta Taranto desidera: l’abbandono di tecnologie obsolete e inquinanti. L’azienda ha chiesto al Ministero della Transizione Ecologica l’autorizzazione a ridurre i tempi di distillazione del carbon coke. Ciò significa far marciare di più i forni, con un conseguente carico di emissioni che non possiamo permetterci.
L’associazione Peacelink ha già scritto al ministro Roberto Cingolani, indicando questi rischi in un’articolata relazione. Sottoscriviamo quel documento, che testimonia la loro decennale attenzione alle vicende del siderurgico, aggiungendo un appello al ministro: valuti con molta attenzione questa richiesta, esprima finalmente il coraggio del quale è dotato ogni uomo di scienza, capace di vedere oltre il presente.
In questi giorni abbiamo sentito parlare sempre più spesso di transizione, di fonti energetiche alternative come l’idrogeno, grazie anche a progetti innovativi che vedono Taranto avanguardia di un nuovo modo di produrre. Ecco perché un passo indietro sarebbe irricevibile: non vogliamo più sentir parlare di assetti produttivi che prevedano la vecchia area a caldo, la decarbonizzazione deve partire con un atto concreto e temporeggiare ancora sarebbe colpevole.
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