Ex Ilva: Surgo (Mes) ‘Draghi e Bernabè azzerino vertici gestione’

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Bene ha fatto il premier Mario Draghi a prendere in mano il dossier ex Ilva dimostrando di tenere a cuore le sorti dello stabilimento siderurgico di Taranto, il più grande d’Europa. Più volte come Mes avevamo sollecitato il Governo centrale al fine di intervenire a gamba tesa nella gestione di Acciaierie d’Italia spa, la società pubblico-privata che vede lo Stato, tramite Invitalia, al fianco di Arcelor Mittal nella gestione del polo siderurgico. L’incontro dei giorni scorsi tra il premier Draghi e il presidente di Acciaierie d’Italia Franco Bernabè ci lascia ben sperare che sia stata intrapresa la strada giusta. “Ci auguriamo – commenta Antonio Surgo, responsabile delle relazioni industriali per Taranto, Brindisi e Lecce del Movimento socialista europeo – che il Presidente del Consiglio faccia luce sulle tante zone d’ombra che stanno caratterizzando l’attuale gestione dello stabilimento ex Ilva di Taranto e intervenga rimuovendo il management in carica insieme a tutto l’entourage. Il nostro auspicio è che l’intervento di Bernabè e Draghi riporti la serenità nello stabilimento rimuovendo le cause che determinano la grave situazione in cui versa lo stabilimento azzerando i vertici, in particolare il responsabile dell’ufficio acquisti con sede a Milano e quello delle risorse umane che si trova a Taranto. Il premier Draghi e il presidente Bernabè dovrebbero inoltre cominciare ad analizzare puntualmente gli ultimi bilanci societari per toccare con mano la situazione in cui si trova Acciaierie d’Italia”. “Un altro grande plauso – prosegue Surgo – va riconosciuto alla magistratura ionica che sta ripristinando i sacrosanti diritti dei lavoratori i quali, licenziati dall’azienda, vengono reintegrati dai giudici del lavoro. Restituendo loro la dignità, cui ha fatto più volte riferimento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento e che per noi rappresenta la garanzia di legalità e trasparenza tanto necessaria per riportare lo stabilimento ionico agli standard necessari per tornare sul mercato così favorevole nell’attuale congiuntura”. “Accogliamo anche positivamente la notizia delle ultime ore relativa agli emendamenti inseriti nel decreto mille proroghe che sopprime l’articolo 21 e restituisce i 575 milioni di euro e li destina alle attività di bonifica”, conclude l’esponente del Mes. (CS)

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Dante Sebastio

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