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Estorsione, Fabrizio Miccoli lascia il carcere. Sarà affidato ai servizi sociali

Pubblicato il 13 Maggio, 2022

Poco meno di sei mesi fa la notizia dell’arresto, ora arriva un piccolo spiraglio di speranza per Fabrizio Miccoli, ex calciatore salentino che ha militato, tra le altre, nelle fila di Lecce, Palermo, Juventus e ha vestito la maglia della Nazionale Italiana. Il “Romario del Salento”, così come veniva definito quando era un calciatore professionista, ha chiesto ed ottenuto l’affidamento ai servizi sociali. L’arresto arrivò intorno alla fine di novembre dello scorso anno, 2021, ed il responso fu una mazzata: condanna definitiva a 3 anni e 3 mesi di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ora, è stato accolto, dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia il ricorso del legale del calciatore a cui è stato, come detto, accordato l’affidamento in prova.

Fabrizio Miccoli, i fatti e l’accusa

taranto

Fabrizio Miccoli torna così nella sua terra, nel Salento, a dedicarsi alla sua scuola calcio, ma ovviamente dovrà farlo, rispettando le prescrizioni del giudice. Tra questi, per esempio, il divieto assoluto di frequentare pregiudicati. L’ex bomber era finito al centro di una delicata indagine ed era stato accusato e poi condannato, secondo la sentenza, di aver sollecitato Mauro Lauricella, figlio del boss palermitano della Kalsa Antonino, suo grande amico e già condannato a sua volta a sette anni di carcere in via definitiva, a chiedere la restituzione di ventimila euro all’imprenditore Andrea Graffagnini per conto di una terza persona. La posizione e l’immagine di Fabrizio Miccoli, inoltre, subì un altro duro colpo quando fu resa nota un’intercettazione telefonica in cui Miccoli e lo stesso Lauricella offendevano la memoria di Giovanni Falcone. Questo, ovviamente, ebbe un peso sulla decisione finale di condanna espressa del giudice.

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