Ferrari: “Sul rigassificatore Nardella non sa quel che dice”

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Le dichiarazioni del sindaco di Firenze sono quanto di più distante ci possa essere dalla realtà piombinese e dimostrano ancora una volta l’ignoranza che c’è ai vertici riguardo ciò che accade nelle periferie della regione. Innanzitutto, il paragone con la diga di Bilancino è ridicolo: i due interventi non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro come non ce l’hanno i due schieramenti contrari ai progetti. Il no di Piombino, sia chiaro, è un no compatto che include la politica, le realtà economiche del territorio e i cittadini. E non si tratta di barricate, come dichiara il sindaco Nardella, ma di una posizione ben ponderata che si basa sulle profonde criticità che quel progetto comporterebbe per la città. Il sindaco Nardella continua ad accusare Piombino di essere nimby, di fare parte dello schieramento del no a prescindere, ma Nardella conosce Piombino? Sa quanto la città ha pagato in termini ambientali ed economici in favore della Toscana e del Paese? La città è stanca di essere la ruota di scorta della regione, di tenersi in casa ogni genere di progetto dannoso in nome di promesse di infrastrutture mai realizzate. E ora Nardella ha il coraggio di riproporre il solito ricatto ben noto ai piombinesi affermando che se non ci prendiamo anche questa ennesima disgrazia per la città nessun governo riaprirà mai il capitolo sullo sviluppo. Ma esattamente Piombino cosa ha in meno di tutte le altre città della regione? Perchè i piombinesi sono considerati cittadini di serie B? Se questo è il meccanismo, Firenze, per fare un esempio, cosa ha dato in cambio delle infrastrutture, di una sanità all’avanguardia e della salubrità del territorio di cui dispone? Piombino, in decenni di crisi, non ha ricevuto niente e, senza alcun aiuto, sta risollevando le sue sorti aprendosi a nuove tipologie di imprenditoria che questo rigassificatore rischia di mettere a repentaglio. Davanti a tutto questo e senza titoli che gli diano autorità sulla specifica questione, il sindaco di Firenze legittima il meccanismo secondo il quale se Piombino rifiuta il rigassificatore è corretto amputare ogni progetto di sviluppo che, mi sia concesso, è un diritto e non una merce di scambio. Inoltre, vorrei ricordare a Dario Nardella che la Regione è da sempre governata dal partito di cui fa parte e che Piombino lo è stata fino a tre anni fa, quando i cittadini hanno scelto una nuova strada. Se nulla di quanto promesso è stato fatto di chi è la responsabilità? Si interroghi su questo il sindaco di Firenze perché se mira alla presidenza della Regione certamente sta sbagliando approccio.  Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

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Barbara Noferi

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