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Festa della Repubblica, Greco: c’è tanto da fare, ma sono certo che nessuno si tirerà indietro

Pubblicato il 2 Giugno, 2021

Il 2 giugno di 75 anni fa, gli italiani furono chiamati a votare per scegliere la forma di governo del paese e scelsero la Repubblica. Nel 1946 l’Italia era appena uscita dalla Seconda guerra mondiale, era un paese distrutto che si avviava ad intraprendere una nuova strada. Fu un momento di rinascita e di speranza.

Stamane, in occasione del 75esimo anniversario della Repubblica Italiana, il sindaco Lucio Greco e il Presidente del consiglio comunale Totò Sammito, hanno deposto una corona di alloro al monumento di Piazza Martiri della Libertà. Una cerimonia sobria, svolta nel rispetto delle misure anti-Covid. Presenti le associazioni, le autorità civili e militari.

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«Il 2 giugno – ha dichiarato il Sindaco – ci ricorda come gli italiani, nel lontano 1946, abbiano avuto le idee molto chiare nel momento in cui si è trattato di scegliere quale futuro regalare all’Italia.

Iniziava da lì il cammino verso la stesura della nostra Carta Costituzionale e la democrazia, chiamate al difficile compito di far rinascere la vita sulle macerie delle bombe e del totalitarismo, in un clima di speranza e libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità. Esattamente le stesse cose di cui l’Italia ha bisogno adesso, per affrontare le sfide di un mondo profondamente mutato e risalire dall’abisso della pandemia.

La storia – ha proseguito – ci insegna che ciclicamente abbiamo conosciuto momenti drammatici, e che ne siamo sempre venuti fuori a testa alta, con la forza delle idee e la consapevolezza di non essere soli ma di essere parte di una Nazione, uniti sotto il tricolore e pronti a scrivere nuove pagine.

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Il mio pensiero, oggi, non può non andare alle principali vittime di questa crisi di portata storica nella quale ci ha fatti sprofondare il Covid-19. Ai malati, alle vittime e alle loro famiglie in primis, ma anche a chi ha perso il lavoro e a chi solo ora, dopo mesi, si sta rimettendo in moto. Penso, però, anche a chi, tra dolore e sofferenza, ha saputo tirare fuori il meglio di sé, con coraggio e competenza, spronando pure gli altri a farlo, sfidando anche una legittima paura: medici, infermieri, volontari, protezione civile, associazioni, club service, la chiesa.

Nel celebrare la memoria di tutti coloro che hanno lottato e si sono sacrificati per lasciarci questa eredità preziosa che è la libertà – ha aggiunto – abbiamo il dovere di non darla per scontata, di rispettare la democrazia e il diritto al voto e di onorarli ogni giorno con le nostre azioni e i nostri comportamenti.

C’è tanto da fare, c’è un Paese da ricostruire, proprio come nel 1946. Ma, ora come allora, sono certo che nessuno si tirerà indietro di fronte alle proprie responsabilità e che sapremo prendere in mano la nostra Italia e trasformarla, ancora una volta.

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É nostra, nel giugno di 75 anni fa ce l’hanno affidata i nostri padri e i nostri nonni, e abbiamo il compito morale di renderli fieri di quella scelta, di dimostrare loro che è stata quella giusta. Per citare il compianto Presidente Sandro Pertini “è la Costituzione che ci impone il dovere irrinunciabile di vegliare sull’indipendenza e sulla sicurezza della Patria”. 

Che questa Festa della Repubblica – ha concluso – possa sancire l’inizio di un futuro più sereno per tutti, con la speranza che, già dal prossimo anno, si possa tornare a celebrarla nelle piazze, tutti insieme, senza paura, tributando i giusti onori ai padri fondatori e celebrando la libertà, la dignità, la parità.

Viva la Repubblica! Viva l’Italia!»

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