Centro storico di Firenze devastato da 300 facinorosi in una notte di guerriglia. E come ha twittato Matteo Renzi, «Fa male al cuore vedere #Firenze, la città che La Pira chiamava “perla del mondo”, messa sottosopra da vandali e teppisti. Sono al fianco delle forze dell’ordine e spero che i colpevoli siano identificati e puniti. Nessuno giustifichi questi criminali, nessuno».
E’ stata una notte di violenza, una notte di guerriglia urbana. Firenze violata, deturpata da un branco di facinorosi che si sono infiltrati nella rabbia dei commercianti per mettere a ferro e fuoco il centro storico della città. Sono volate bottiglie e sassi contro le forze dell’ordine, sono stati sparati lacrimogeni, sono state effettuate cariche da parte di polizia e carabinieri. Alla fine sono stati 20 i fermati. E poi ci sono i feriti. E poi c’è la città ferita.
Tutto è iniziato prima delle 21 di ieri sera quando è arrivato un gruppetto di un centinaio di persone proprio in via Calzaioli. Alle 21 era prevista la manifestazione non autorizzata e che già alla vigilia aveva allarmato la prefettura.
Il sindaco Dario Nardella aveva paventato la possibilità che «formazioni neofasciste fossero dietro l’organizzazione del raduno». Anche il volantino che girava in rete e chiamava a raccolta per la manifestazione era simile nella grafica e nello slogan a quello di Torino finito con gli scontri pochi giorni fa.
In pochissimo tempo erano quasi un migliaio: ultrà del calcio, calcianti, antagonisti, qualche estremista di desta. Ma anche lavoratori precari, qualche ristoratore
Qualche coro, qualche slogan. Poi sale la tensione. Poi si scatena la guerriglia. La polizia carica, la gente scappa. Nell’aria i fumogeni. Si sentono delle sirene, si vede qualcuno a terra. Almeno 12 manifestanti vengono fermati, uno ha una ferita a un occhio. Alcuni vengono sorpresi con delle bottiglie incendiarie nascoste negli zaini.
Il commento del sindaco Dario Nardella è affidato a twitter: «Ci hanno fatto vivere una notte terribile e dolorosa a #Firenze. Non è così che si manifestano le proprie ragioni, non è così che si dà voce alla sofferenza. È solo violenza fine a se stessa, gratuita. Chi sfregia Firenze deve pagare per quello che ha fatto».
Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani fa sentire la propria voce: «La violenza di pochi facinorosi, chiaramente organizzati con volantini vigliaccamente anonimi, è stata contrastata da forze dell’ordine a cui va la nostra decisa e profonda vicinanza e solidarietà».
Giani esprime «massimo rispetto verso lavoratori, imprese, attività che hanno forzatamente chiuso esercizi e limitato apertura a causa della pandemia, con essi sempre dialogo».
Ma fermo nella condanna. «I gruppuscoli di stasera (ieri ndr), con loro, probabilmente venuti da fuori, non hanno niente a che fare. I cittadini di Firenze e della Toscana non si piegano certo alla violenza ma saranno uniti per fronteggiare insieme l’emergenza come il nostro popolo ha sempre fatto, con spirito di comunità, nei momenti più difficili della storia».
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