“Spetta a tutti noi, Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione -aggiunge – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”.
Parole, quella della premier, che stanno scatenando polemiche.
“La presidente del Consiglio ha affermato – scrive in una nota l’Anpi – che i 335 martiri delle Fosse Ardeatine sono stati uccisi solo perché italiani. È opportuno precisare che, certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste, è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell’interno della repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti”.
“No presidente Meloni: 335 persone non furono trucidate dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine solo perché erano italiani – ha scritto su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra – Perché erano italiani ed antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l’altro riuscirà a scrivere quella parola? ANTIFASCISTA”.
Su Twitter Chiara Braga, deputata Pd e segretaria di Presidenza della Camera, scrive: “335 martiri in una cava poco lontano dalle case. Non perché italiani ma perché partigiani, politici, ebrei, dissidenti, insieme a tante donne e uomini liberi, uccisi per rappresaglia. La notte più buia della violenza nazifascista. Mai più”.
“Una cerimonia toccante. Uno degli eccidi più drammatici e tragici della nostra storia in cui tutta la violenza del nazifascismo si è scatenata contro cittadini di cui abbiamo visto i nomi e i volti scorrere con le loro foto. È stato un momento davvero toccante”, così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a margine della cerimonia.
“Abbiamo il dovere di coltivare e praticare la memoria, di onorare i caduti della tragica pagina delle stragi del nazifascismo – ha sottolineato Gualtieri -. Oggi la presenza del Capo dello Stato ha dato un grandissimo rilievo. Noi come amministrazione siamo impegnati nella cura di questo luogo: una politica arriva della memoria”.
“Oggi l’Italia rende omaggio a 335 vite spezzate dalla furia nazista – afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa – Ricordare e tramandare la memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è un dovere di tutti perché quanto avvenne il 24 marzo 1944 rappresenta una delle pagine più brutali e vergognose della nostra storia”.
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