Frecciabianca, Malaponti: “Si poteva sfruttare la stazione di Taormina per il turismo”

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La recente inaugurazione dei treni Frecciabianca, avvenuta nella giornata di lunedì, ha portato gli esperti del settore dei trasporti e più in generale delle infrastrutture a riflettere sull’importanza di questa nuova tipologia di servizio ferroviario. Le questioni riguardanti l’arretratezza delle infrastrutture in Sicilia, sia quelle ferroviarie che quelle più semplicemente stradali, hanno sempre tenuto banco. In questo senso all’interno dell’isola un esempio emblematico sono i tempi di percorrenza tra le due maggiori città, Palermo e Catania, o anche tra Catania e centri come Caltagirone e Gela.

Il raggiungimento dell’alta velocità ferroviaria in Sicilia è comunque molto importante e il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti, sentito da noi telefonicamente, ha sottolineato i vantaggi della presenza del Frecciabianca nell’isola, ma anche gli accorgimenti che potevano essere fatti per rendere il servizio, al momento comunque in fase sperimentale, più efficiente.

Quanto è importante per la Sicilia orientale questo passo avanti?

Si tratta di un servizio in più a costo zero, perché non ci sono contributi né da parte della Regione Siciliana né dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oltre a ciò è molto utile per i siciliani che vogliono andare oltre lo Stretto e Trenitalia sta provando a investire in Sicilia, anche se siamo ancora in fase sperimentale. Si poteva sfruttare la stazione di Taormina, data la sua importanza dal punto di vista turistico, e staremo a vedere a partire dal 14 novembre in che modo il traffico del Frecciabianca si intreccerà con quello dei treni regionali”.

Quanto potrà influire la presenza del Frecciabianca nella riduzione dei tempi di percorrenza tra Catania, Palermo e Messina, passando da Caltanissetta Xirbi ed Enna, e verso il centro e il nord Italia?

“Ripeto che sono fiducioso perché si tratta di un servizio a costo zero. Per quanto riguardano i collegamenti con il centro e il nord, ricordo che si ferma alla stazione Messina Centrale e da lì si potranno prendere gli aliscafi Blu Jet per prendere il treno che parte da Villa S.Giovanni alle 12,47 e i tempi di percorrenza dovrebbero essere ridotti. Per quanto riguarda il regionale io avrei utilizzato Agrigento come stazione di partenza per poi passare da Caltanissetta, da Enna, da Catania, da Taormina e arrivare quindi a Messina. Il palermitano che deve andare oltre lo Stretto per arrivare a Messina impiega due ore e 45 minuti”.

Si ritiene fiducioso riguardo al fatto che arriveranno a breve i treni Pop e quelli bimodali e riguardo al completamento del raddoppio della tratta Bicocca-Catenanuova entro un anno?

L’investimento della Regione Siciliana sul materiale rotabile è una cosa molto positiva. I mezzi a diesel faranno sicuramente il bene di tutto il percorso ferroviario della costa meridionale sicula, che va dalla provincia di Siracusa a quella di Trapani, e di quella fra Trapani e Palermo. La tratta Bicocca-Catenanuova è solo una piccola parte di tutta la Palermo-Catania. Sulla Giampilieri-Fiumefreddo i lavori dovrebbero partire entro i primi 6 mesi del prossimo anno e per entrambe le tratte prevedo realisticamente che vengano completate tra il 2029 e il 2030″.

Fonte immagine: profilo Facebook Giosuè Malaponti (Comitato Pendolari Siciliani)

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Giuliano Spina

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